L’assegno unico stanziato dall’INPS potrebbe essere bloccato: nel caso avvenisse, ecco come bisogna risolvere l’inconveniente
L’assegno unico è un bonus fondamentale che molte famiglie aspettano ogni mese. E in questo periodo di particolare crisi, è sempre più atteso.
Si è parlato molto di assegno unico, c’è infatti anche la possibilità che venga aumentato a determinati soggetti. Questo supporto economico viene dato anche a chi beneficia del Reddito Di Cittadinanza, il pagamento però verrà effettuato il 27 settembre.
Si tratta di un sussidio di cui ce n’è realmente bisogno, soprattutto in vista del caro vita e dei rincari. Ad essere colpiti sono stati i beni primari come i generi alimentari e le bollette. Anche queste sono state soggette a forti rincari e quindi si cerca di limitare sempre più il consumo di energia elettrica.
Si tratta di un assegno che viene accreditato direttamente sul conto corrente o carta di credito senza la necessità di fare domanda. Ma come bisogna fare se viene bloccato?
L‘assegno unico viene calcolato in base all’ISEE che non deve superare i 25.000 euro. Questo dipende inoltre dalla composizione del nucleo familiare. A riceverlo sono le famiglie che hanno almeno un figlio minorenne a carico o un figlio che non ha ancora compiuto 22 anni che abbia disabilità o che frequenta un corso di laurea o tirocinio con reddito inferiore agli 8.000 euro annui. Quindi è necessario che venga registrato come disoccupato.
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I genitori ai quali viene dato l’assegno unico devono risiedere in Italia da almeno due anni. Questi inoltre devono lavorare con contratto certificato. Ma cosa succede se l’assegno viene bloccato?
Questo potrebbe succedere se mancano dei documenti. Per sbloccarlo e ricevere il sussidio, bisognerà recarsi al Caf, oppure farlo autonomamente accedendo tramite Spid, Cis sul portale MyInps.
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L’assegno unico spetta alle famiglie, indipendentemente dal reddito annuale, infatti non è necessario presentare l’ISEE. Si tratta di un assegno universale, quindi tutti possono beneficiarne. L’espediente necessario è avere figli a carico minorenni o che non hanno ancora compiuto 22 anni e sussistono condizioni come sopra elencato.
A richiederlo può essere uno dei genitori, tutore o anche figlio maggiorenne. Può essere presentato una volta all’anno ed indicare tutti i figli a carico.
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