Nel pomeriggio di ieri ad Alfedena (L’Aquila), una donna di 66 anni è stata trovata senza vita lungo il sentiero di un bosco. A lanciare l’allarme era stato il marito con il quale era in vacanza.
Si è accasciata colta da un malore improvviso mentre passeggiava lungo un sentiero. Così è morta una donna di 66 anni ieri ad Alfedena, nella provincia dell’Aquila, dove stava trascorrendo qualche giorno di vacanza con il marito.
Proprio quest’ultimo, non vedendola rientrare dalla passeggiata, ha allertato i soccorsi segnalando l’accaduto. Sono scattate, dunque, le ricerche che, purtroppo, si sono concluse poche ore dopo con il ritrovamento del corpo della donna, riverso lungo il sentiero di un bosco in Località Pianoro Campitelli.
Alfedena, 66enne stroncata da un malore durante una passeggiata: era in vacanza con il marito
Si chiamava Antonella Di Falco, la donna di 66 anni trovata morta ieri pomeriggio, domenica 18 settembre, lungo un sentiero di un bosco nel territorio di Alfedena (L’Aquila).
La 66enne, residente ad Ostia, in provincia di Roma, stava trascorrendo una vacanza insieme al marito nel comune abruzzese, dove spesso la coppia si recava per soggiornare. Ieri mattina, riporta Il Messaggero, avrebbe lasciato la casa presa in affitto per fare una passeggiata in zona, tra i boschi nei pressi lago della Montagna Spaccata. All’ora di pranzo, però, preoccupato di non vederla rientrare, il marito ha denunciato la scomparsa contattando le forze dell’ordine.
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Sul posto, dunque, sono arrivati gli uomini del soccorso alpino, i carabinieri ed il personale sanitario che hanno avviato le ricerche della 66enne. Le squadre hanno battuto l’intera zona e, qualche ora più tardi, hanno fatto la tragica scoperta: il corpo ormai senza vita di Antonella riverso lungo un sentiero vicino al rifugio Campitelli. Secondo quanto emerso dai primi accertamenti, riferiscono i colleghi de Il Messaggero, la donna sarebbe stata stroncata da un malore mentre passeggiava ed il decesso risaliva ad alcune ore prima del drammatico ritrovamento.
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Constatato il decesso per cause naturali, l’autorità giudiziaria non stabilito ulteriori esami ed ha disposto la restituzione ai familiari della salma che inizialmente era stata trasferita presso l’obitorio dell’ospedale di Castel di Sangro.