Lo studente universitario di 32 anni, scomparso da Roma circa una settimana fa, è stato trovato morto ieri pomeriggio nelle acque del Tevere. Disposta l’autopsia sulla salma.
È stato trovato ieri pomeriggio il cadavere dello studente universitario di 32 anni di cui si erano perse le tracce alcuni giorni fa quando era uscito dalla sua abitazione di Roma. Il corpo è stato recuperato nelle acque del Tevere tra Fiumicino e la Capitale.
Da chiarire ora le cause del decesso, su cui faranno luce i risultati dell’esame autoptico che verrà effettuato nelle prossime ore su disposizione della Procura. Gli investigatori che si stanno occupando del caso non escluderebbero alcuna ipotesi.
Si sono spente definitivamente le speranze di trovare ancora vivo Behzad Shiran, lo studente iraniano di 32 anni iscritto alla facoltà di Ingegneria dell’università La Sapienza.
Ieri pomeriggio, mercoledì 7 settembre, il suo cadavere, scrive la redazione de Il Messaggero, è stato individuato dalle acque del Tevere al confine tra Roma e Fiumicino. Il corpo, rimasto impigliato vicino un albero, è stato recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco giunti sul posto insieme agli agenti della Polizia e gli uomini della Scientifica.
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Sono scattate, dunque, le indagini con lo scopo di risalire alle cause della morte dello studente iraniano. In tal senso, è stata già disposta dall’autorità giudiziaria l’autopsia sulla salma, trasferita all’istituto di medicina legale della Sapienza. Non è esclusa al momento, riportano i colleghi de Il Messaggero, nessuna ipotesi comprese quelle del suicidio e dell’incidente.
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Il 32enne era scomparso lo scorso 2 settembre quando era uscito in monopattino dalla sua abitazione di Roma, un appartamento di Villa Gordiani dove viveva con un altro studente. Non vedendolo rientrare, era stata denunciata la scomparsa e sono scattate le ricerche. Alcuni giorni dopo, lunedì, era stato trovato lo zaino con all’interno i suoi effetti personali all’altezza del Ponte dell’Industria. Da qui, le squadre hanno iniziato a setacciare il fiume sino alla tragica scoperta di ieri pomeriggio.
Ad ora, però, mancano all’appello il monopattino con cui Behzad era uscito di casa la scorsa settimana ed il suo cellulare.
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