Un giovane di 25 anni è rimasto vittima di un incidente tra un’auto e la sua moto, avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì a Giarre, in provincia di Catania.
Sangue sulle strade siciliane. Un ragazzo di soli 25 anni, che si trovava in vacanza sull’Isola, è morto in un terrificante incidente avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì a Giarre, comune in provincia di Catania.
Era a bordo di una moto che si è scontrata lungo via Luminaria con una vettura, su cui viaggiavano quattro ragazzi. Il giovane sbalzato dalla sella della due ruote è morto subito dopo lo schianto, nessuna grave conseguenza invece per i quattro occupanti dell’utilitaria.
Giarre, scontro auto-moto in via Luminaria: cuoco di 25 anni perde la vita durante le vacanze
È Giovanni Catanzaro, il ragazzo di 25 anni deceduto nella tra mercoledì 31 agosto e giovedì 1 settembre a Giarre, in provincia di Catania. Il 25enne lavorava come cuoco all’estero e stava trascorrendo qualche giorno di vacanza a Riposto, suo paese d’origine.
Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, come riferiscono i quotidiani locali e la redazione di Fanpage, Giovanni stava percorrendo via Luminaria alla guida della sua moto, una Honda Hornet. Per cause ancora in fase di verifica, la due ruote è entrata in collisione con una Citroen C3, su cui si trovavano quattro ragazzi di Zafferana Etnea. Uno schianto molto violento che ha fatto finire il centauro sull’asfalto.
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I medici del 118, giunti sul posto, hanno provato a salvare la vita al 25enne, ma è stato tutto inutile. Fatali le ferite riportate nello scontro. Solo qualche escoriazione, invece, scrive Fanpage, per i quattro ragazzi che si trovavano sulla Citroen.
Le indagini ed i rilievi per chiarire la dinamica del sinistro sono stati affidati carabinieri del Norm di Giarre e dai colleghi della stazione di Santa Venerina. Non sono stati disposti ulteriori esami sulla salma del centauro che è stata già restituita ai familiari pe le esequie.
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La notizia ha gettato nel dolore la comunità locale che ha voluto stringersi ai familiari di Giovanni, molto conosciuto in paese nonostante ormai da tempo lavorasse lontano dall’Italia.
