Un uomo di 60 anni è morto ed un altro è rimasto gravemente ferito dopo l’esplosione di un ordigno all’interno di un’abitazione di San Stino di Livenza (Venezia).
Una violenta esplosione all’interno di un appartamento ha provocato la morte di un uomo di 60 anni ed il ferimento di un’altra persona. La tragedia si è consumata nel pomeriggio di ieri a San Stino di Livenza, in provincia di Venezia.
Secondo quanto ricostruito, pare che la deflagrazione sia stata causata dal tentativo da parte della vittima di disinnescare un ordigno della seconda guerra mondiale. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, il personale medico del 118 ed i carabinieri.
San Stino di Livenza, ordigno esplode in un’abitazione: morto un 60enne, grave un altro uomo
Nel pomeriggio di ieri, sabato 27 agosto, un uomo è morto ed un altro è rimasto ferito in seguito ad un’esplosione avvenuta in un’abitazione, sita in via Trentin a San Stino di Livenza (Venezia). La vittima è Mauro Paladin, di 60 anni.
Il 60enne, secondo quanto riportano alcune fonti locali e la redazione di Sky Tg24, era un collezionista di cimeli militari e pare stesse tentando di disinnescare un ordigno del secondo conflitto mondiale. Qualcosa, però, sarebbe andato storto e la bomba è deflagrata nell’appartamento, dove era presente anche un uomo di 49 anni. Un boato sentito a diversi chilometri di distanza.
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Presso l’abitazione si sono precipitati i vigili del fuoco e lo staff medico del Suem 118. All’arrivo dei soccorritori, però, per Paladin era ormai troppo tardi: i medici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Il 49enne, invece, riferiscono i colleghi di Sky Tg24, è rimasto gravemente ferito ed è stato trasportato in codice rosso presso l’ospedale di Mestre, dove ora si trova ricoverato.
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Ad occuparsi delle indagini i carabinieri che stanno cercando di chiarire la dinamica esatta del tragico episodio. Intervenuti anche gli artificieri dell’Arma che hanno provveduto a bonificare l’area considerata la presenza all’interno dell’abitazione di altri ordigni inesplosi della Grande Guerra che la vittima, secondo quanto appurato dagli inquirenti, collezionava. La zona, per permettere le operazioni, è stata evacuata.