In arrivo tanti controlli serrati da parte dell’Agenzia delle Entrate: quello che dobbiamo aspettarci e soprattutto come prepararci.
Non finiscono mai le novità per quanto riguarda l’Agenzia delle Entrate: ecco quali sono gli ultimi cambiamenti e soprattutto cosa dobbiamo aspettarci.
In quest’ultimo periodo in particolare l’Agenzia delle entrate si sta vestendo di cambiamenti e novità. Come ricordare, d’altronde, lo slittamento di ben ottanta cinque giorni: una proroga, questa, che riguarderà non solo l’anno corrente ma anche quelli successivi. Insomma, come possiamo ben vedere, stiamo assistendo davvero a tante novità, ma sembra proprio che non siano intenzione a finire. Anzi! Stiamo per andare incontro a una serie di controlli sempre più serrati: ecco quindi cosa dobbiamo aspettarci e come prepararci.
Già nell’ultimo periodo, come stavamo dicendo, abbiamo assistito a degli importantissimi cambiamenti per quanto riguarda l’Agenzia delle entrate. Per fare un esempio, da adesso, per gli anni di imposta compresi tra il duemila sedici e il duemila diciotto, le scadenze avranno una proroga di ben ottantacinque giorni. Per tanto, la scadenza non cadrà più il 31 Dicembre del quinto anno successivo rispetto a quello in cui è stata presentata la dichiarazione dei redditi.
Proprio per questo motivo, però, stiamo per andare incontro a un periodo molto serrato per quanto riguarda l’Agenzia delle entrate. Quest’ultima, infatti, sta per effettuare una serie di controlli sempre più serrati per quanto riguarda la nostra posizione fiscale. Questo di certo non sarà facile per noi, che dovremo stare dietro a tutta una serie di pratiche come la contabilità, la liquidazione, le dichiarazioni e anche i vari versamenti.
Tuttavia, molto spesso questi controlli vanno per le lunghe, e l’Agenzia delle entrate stessa se la prende abbastanza comoda. Questo anche a causa degli uffici del fisco, che hanno tempi molto precisi e che non sono disposti ad andare incontro a nessuno. Prima però cerchiamo di capire una cosa molto importante. Ovvero perché il termine intermedio si colloca in una data poco tipica, invece del 31 Dicembre?
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Ebbene la risposta è semplice, e va ricercata in quelli che sono gli accavallamenti normatici che si sono verificati a partire dal 2016, soprattutto a causa del Covid 19. Proprio per questo motivo, proprio il 2016 può essere considerato un vero e proprio spartiacque. E’ da quel momento, d’altronde, che la legge di stabilità ha provveduto a riscrivere quelli che sono i termini di accertamento sul reddito e sull’iva. Ed è per questo che stato disposto l’ampliamento di un anno in più.
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Adesso, infatti, i termini di accertamento sono altri. Il 31 Dicembre del quinto anno rispetto a quello di presentazione della dichiarazione dei redditi. E il 31 Dicembre del settimo anno, qualora sia stata omessa una dichiarazione.
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