Dal 2023 cambierà tutto per le pensioni: corri subito a scoprire le ultime novità perché sicuramente interessano anche te.
Quest’anno ne abbiamo visti di cambiamenti a livello di bonus, agevolazioni ed anche in materia fiscale, come l’introduzione dell’obbligo della fattura elettronica anche per chi ha una Partita IVA in regime forfettario.
Non tutti sanno però, che adesso anche le pensioni cambieranno. La crisi di governo a causa delle dimissioni di Mario Draghi, sta portando i vari partiti a scontrarsi su moltissimi punti. Tutti vorrebbero un proprio politico come Presidente del Consiglio e quindi battibeccano tramite media e a suon di promesse in vista delle prossime elezioni, che si terranno a settembre. C’è chi promette di togliere l’IVA, chi di abbassare le tasse, chi di dare più sostegni alle famiglie e così via, come ogni volta che ci sono le elezioni. D’altronde sembra che le promesse elettorali riescano a toccare le corde giuste di noi cittadini che, in buona fede, crediamo ai nostri politici. Poi per una cosa o per un’altra, tanti punti della campagna elettorale non vengono attuati e speriamo che i prossimi al governo siano diversi. Perché ti ho fatto tutto questo preambolo? Perché uno dei punti riguarda proprio le pensioni, vediamo di cosa si tratta.
Uno dei punti principali di questa nuova ed inaspettata campagna elettorale è la flessibilità sulle pensioni. Con il termine flessibilità si intende una modalità in cui può essere il lavoratore a scegliere quando andare in pensione. Ciò significa che potrebbero non esserci più delle età specifiche per andare in pensione dopo tanti anni di lavoro.
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Sarebbe di certo una novità assoluta e per cui i sindacati si battono da anni. Secondo questi organi, la flessibilità sulla pensione dovrebbe avvenire con 20 anni di contributi versati e dai 62 anni di età. Cosa che non è mai stata presa in considerazione per via del costo elevato di un simile sistema.
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Questo scoglio potrebbe però essere superato permettendo la flessibilità ad alcune categorie di lavoratori. Ad esempio, si potrebbe concedere la flessibilità a tutti quei dipendenti che fanno lavori pesanti. Oggi ci sono già delle misure per questi lavoratori come l’APE Sociale che permette di andare in pensione a 63 anni e con 35 anni di contributi. La flessibilità sulle pensioni potrebbe essere una soluzione anche per tutte quelle persone che non trovano pace nel lavoro. Nel senso che non hanno una certa continuità, una stabilità e che hanno avuto poche chance per costruirsi una carriera per via della situazione precaria.
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