Con la caduta del governo Draghi, molti sono i cambiamenti anche quello relativo al Canone Rai: ecco cosa succederà
È un periodo davvero critico per il nostro paese, non solo per le conseguenze della pandemia ma anche per la mancanza di controllo e organizzazione.
Il periodo post pandemico sta risultando essere pesante per tutti. Disagi economici dovuti all’inflazione che è arrivata alle stelle e colpisce anche i beni di prima necessità, e mancanza di un potere esecutivo. Da qualche mese è infatti caduto il governo Draghi, quest’ultimo ora si occupa solo di affari correnti e quindi presto saremo chiamati a votare per la formazione di un governo ex-novo.
Con il precedente esecutivo, molte erano state le riforme a favore dei cittadini impossibilitati di arrivare a fine mese per via dei rincari, come il bonus da 200 euro, che è arrivato sulla busta paga di Luglio. Con la caduta di Draghi però molte sono le cose che stanno cambiando. Il bonus è stato accantonato ma molto probabilmente ci sarà un aumento degli stipendi fino a 70 euro in più in base al Decreto aiuti Bis. Ma non è solo questo che sta cambiando, ci saranno anche delle modifiche per quanto riguardo il canone Rai che non sarà più addebitato in bolletta. Scopriamo come dovrà essere pagato.
Canone Rai: nuove modalità di pagamento
Il Canone Rai è sempre stato soggetto a cambiamenti, per via anche delle evasioni fiscali passate. Ancora adesso non tutti lo pagano, c’è infatti chi viene esonerato. Nel 2023 in base alle nuove direttive europee, non dovrà più essere caricato sulla bolletta elettrica. Chi possiede una Tv in casa ovviamente dovrà pagare il canone ma secondo modalità diversi di pagamento. La tassa non sarà più addebitata sulle bollette di luce e gas e molte sono le ipotesi su come si potrebbe pagare l’abbonamento. Si potrebbe tornare a ritroso con il bollettino postale, ma sappiamo benissimo che questo in passato ha provocato molte evasioni fiscali, quindi non sembra essere la via più giusta e probabile. Probabilmente una possibilità potrebbe essere quella del pagamento tracciabile. Inserendo la tassa di possesso della tv nell‘Isee soggetto al fisco annualmente.