Dovete stare molto attenti perché se vi comportate così, potreste trovarvi senza neanche un diritto: ecco di cosa stiamo parlando.
Siamo abituati a pensare di poter fare qualsiasi cosa, ma è davvero così? Se ci comportiamo in questo modo, non abbiamo alcun diritto. Ecco di cosa stiamo parlando.
Molto spesso siamo abituati a dare sempre la colpa agli altri e non assumerci mai la responsabilità delle nostre azioni. A volte, però, dobbiamo ammettere che anche noi possiamo essere parte integrante del problema. E, soprattutto, che non sempre ci si può comportare come meglio si crede e farla ugualmente franca. In particolare, quando parliamo di lavoro, si tende sempre a far pendere l’ago della bilancia verso il lavoratore e mai verso l’azienda. Tuttavia, ci sono dei comportamenti che potrebbero farvi passare dalla parte del torto. Se fate questa cosa, in particolare, potreste perdere ogni vostro diritto.
Ebbene sì, sembra proprio che sia stata emessa una nuova e recente sentenza del Tribunale di Udine. Secondo quanto deciso, infatti, c’è un comportamento in particolare da parte del lavoratore che potrebbe togliersi qualsiasi tipo di diritto. Ma di cosa stiamo parlando? Ci riferiamo a quando, nello specifico, un lavoratore si assenta, magari per mesi, dal posto di lavoro. Se fa questo, e per giunta senza neanche fornire una giustificazione e rispondere alle comunicazioni dell’azienda, allora il lavoratore perderà qualsiasi tipo di diritto.
Nel caso in cui, infatti, la persona in questione peccherà di negligenza, la risposta da parte dell’azienda sarà inequivocabile e impossibile da evitare. Parliamo, infatti, delle dimissioni volontarie. Le conseguenze di questa decisione sono l’assenza di indennità di disoccupazione e l’impossibilità di ritornare in azienda. Insomma, niente tipo di diritto di nessun tipo per chi non fornisce un’adeguata giustificazione alla propria assenza.
Come, ad esempio, se una volta terminate le vacanze estive o quelle di Natale, ritardiamo il nostro rientro a lavoro. In questo caso, infatti, l’azienda comincia a fornire delle inviti al lavoratore in questione, per sollecitarlo a fornire delle giustificazioni alla sua assenza. Nel caso in cui, però, questi solleciti non ottengano risposta, allora la società ha il pieno diritto di inviare al dipendente il modulo per la conferma delle dimissioni.
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Per cui, anche se di solito siamo portati a pensare che le dimissioni debbano necessariamente avvenire per volontà stessa e direttamente espressa da parte del lavoratore, non sempre è così. Spesso, infatti, si verifica una volontà di dimissione indiretta, per opera di “fatti inconcludenti”.
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Nello specifico, ecco quali sono i casi in cui si può applicare questa formula specifica. Quando, ad esempio, c’è un mancato rientro dal lavoro dopo le ferie per mesi; quando vi è una mancanza giustificazione alla propria assenza e nei casi in cui vi è un rifiuto a rispondere alle comunicazioni inviate dalla società. Per finire: in questo caso, non solo non è necessaria una convalida delle dimissioni, ma non si può neanche auspicare alla disoccupazione.
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