Condannato un medico chirurgo specializzato in bariatria per violenza sessuale. L’accusa arriva dal numero esorbitante di 28 pazienti. La decisione del Tribunale di Parma
Il Tribunale di Parma ha emesso sentenza di condanna ai danni di Gianfranco De Lorenzis, medico chirurgo specializzato in bariatria. L’accusa gravissima è arrivata da ben 28 pazienti: violenza sessuale continuata e aggravata.
L’uomo, 69 anni, ha sempre professato la sua innocenza definendo le sue visite solo molto “accurate”. Dovrà scontare una pena di 14 anni (a fronte dei 12 che, invece, aveva richiesto il Pm). Inoltre, è stato condannato a pagare una provvisionale di oltre 300mila euro da dividere fra le parti civili. Gianfranco De Lorenzis sarà interdetto dalla professione per tutta la durata della pena che dovrà scontare.
Gianfranco De Lorenzis, chirurgo bariatrico di 69 anni, è stato condannato dal Tribunale di Parma a 14 anni per violenza sessuale continuata e aggravata su un numero esorbitante di pazienti, ben 28, che venivano da tutta Italialia e si affidavano alle sue cure.
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I fatti risalgono a un arco temporale che copre quasi 10 anni (dal 2007 al 2016); Le molestie avvenivano nel suo studio, sia prima che dopo gli interventi che effettuava per aiutare le persone nella perdita di peso e lotta contro l’obesità. Tutte le vittime parlano di “visite” agghiaccianti con palpeggiamenti, baci sulla bocca e vari abusi che le hanno completamente destabilizzate.
Questa storia ha suscitato l’attenzione mediatica grazie a un servizio del programma di denuncia sociale di Mediaset “Le Iene”. Nelle immagini trasmesse sul piccolo schermo, realizzate tramite una telecamera occultata, si vede il chirurgo nell’atto di molestare una finta paziente, che in realtà era un’esca ingaggiata dallo stesso programma televisivo.
Il servizio ad opera di Giulio Golia è stato acquisito agli atti dalla Procura.
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Roberto Mirabile, presidente dell’associazione “La Caramella Buona” ha dichiarato: “Questo processo ha richiesto forze enormi, ma la verità era evidente ed inequivocabile. Lo squallido tentativo di denigrare le tante donne vittime, non ha trovato spazio mentre i riscontri documentali sono stati schiaccianti a carico dell’imputato”.
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