Lo sapevate che esiste una vera e propria legge sulla caparra dell’affitto? Vi sveliamo qualche piccola dritta per poter tentare di guadagnare qualcosa
Che sia chiaro: non è un obbligo di legge ma è rimesso alla libertà delle parti. Quando viene firmato un contratto di affitto, si prevede che insieme alla prima mensilità, l’inquilino versi anche un deposito cauzionale.
Ovviamente non parliamo d’altro che della famosa caparra, quella che serve per garantire la presenza dell’inquilino. In parole povere, è un modo più pratico per fare una promessa: quella di prendere davvero l’appartamento. Se non ci fosse la caparra, l’inquilino potrebbe decidere di tirarsi indietro da un momento all’altro. In questo modo, il pensiero di perdere i soldi, ci frena dal fare una cosa del genere e in ogni caso ci spinge a pensarci molto bene prima di prendere in affitto una casa, senza fare una scelta avventata di cui potremmo pentirci dopo poco.
La legge sulla caparra dell’affitto: tutto quello che c’è da sapere
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La cauzione produce anche degli interessi: interessi che, il proprietario dell’immobile, deve poi restituire all’inquilino anche se non viene richiesto.
Dopo aver capito come funziona il deposito cauzionale, andiamo ad approfondire invece la questione degli interessi sulla cauzione affitto. Quando andrebbero versati? A quanto ammontano? Possono essere compensati con le mensilità arretrate o sono due cose completamente diverse?
È automatica la maturazione degli interessi, sulla cauzione versata dall’inquilino ci sono sempre. A stabilirlo è la legge. Quindi, se è vero che è facoltà delle parti non prevedere il versamento di una cauzione da parte dell’affittuario, gli interessi sono automatici. Gli interessi vanno restituiti alla scadenza del contratto di affitto ed è diritto dell’inquilino richiederlo.
La legge non prevede una scadenza di anno in anno degli interessi sul deposito cauzionale, consentendo al locatore di corrispondere l’intera somma costituita da capitale e interessi, alla scadenza definitiva del contratto.
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Il versamento degli interessi fatto alla scadenza del contratto deve avvenire anche se l’inquilino non li richiede: resta comunque certa la prescrizione di cinque anni. Se l’inquilino non li richiede entro questo periodo, non può più pretenderli in seguito.