In aumento i tassi d’interesse dei mutui. La crisi economica ha segnato un aumento dei prezzi e, conseguentemente, anche dei tassi d’interesse dei mutui. Si chiude un’era, quella dei tassi d’interesse bassi.
I mutui sono uno strumento fondamentale per chi vuole comprare casa, per cui è bene cercare di capire quale sarà l’andamento del mercato e cercare di anticipare gli eventi.
Covid, guerra, crisi energetica sono stati il colpo di grazia ad uno dei momenti storici più convenienti per la stipula di un mutuo. Per anni, i tassi d’interesse sono stati vantaggiosissimi, mantenendosi per moltissimo tempo sotto l’1%.
Ora le cose sono cambiate, e non in meglio per chi vuole stipulare un mutuo.
Questa situazione, ossia di un tasso d’interesse sotto la media, è stata resa possibile dalla politica portata avanti dalla Bce. Tuttavia, recentemente si è manifestata un’inversione di rotta. Le dichiarazioni di Christine Lagarde, Presidente della Bce, sembrano la conclusione ufficiale per questo periodo favorevole.
Stando alle parole di Lagarde, si attende un rialzo dell’Euribor, ossia il tasso di riferimenti per i mutui a tasso variabile.
La banca svizzera Ubs si è messa al lavoro. I suoi analisti hanno previsto tre fasi di rialzo, per il 2022, e quattro, per il 2023. A luglio, il costo del denaro dovrebbe passare da -0,5% a -0,25%; a settembre, i punti base dovrebbero aumentare di altre 25 unità.
I tassi dell’Eurozona dovrebbero ritornare positivi: era dal 2014 che questo non si verificava. Entro il 2023, si è stimato un aumento del costo del denaro di 125 punti base.
Chi ha un mutuo a tasso variabile, soprattutto stipulato da non molti anni, vedrà la rata crescere lentamente.
Chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile tra 2010 e 2019, secondo alcune stime, avrebbe la convenienza convertirlo con un a tasso fisso. I migliori tassi fissi si assestano sotto il 2%. Se si riuscisse ad assicurarsi questo valore, si avrebbero le spalle coperte dai futuri aumenti.
La surroga farebbe pagare un tasso d’interesse più alto, per i primi 12 mesi, ma poi proteggerebbe dalle future oscillazioni del tasso variabile.
Nel 2022, si è registrato un aumento delle richieste di surroga, tanto che il livello è ritornato a quello del 2018.
Considerando l’attuale scenario, la maggior parte delle persone che ha stipulato un mutuo a tasso variabile ha deciso di prendere in considerazione la surroga come soluzione riparatoria. In questo modo si sono garantiti la transazione a tasso variabile, ed assicurarsi per il futuro.
La surroga è stata istituita con la cosiddetta Legge Bersani. Da la possibilità di trasferire il mutuo da una banca ad un’altra che offre condizioni più vantaggiose. La surroga non prevede costi per il mutuario, e la banca non si può opporre al trasferimento. Di solito, si è soliti mettere in atto questa pratica per cercare di cavalcare le condizioni di mercato, ossia quando i tassi d’interesse cambiano inversione di rotta.
E’ conveniente mettere in atto uno strumento del genere quando si ha un mutuo giovane, mentre con un mutuo vicino all’estinzione non risulta molto conveniente, dato che si devono pagare dei tassi d’interesse maggiori per 12 mesi.
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