A partire dal 1° luglio, il pos diventerà obbligatorio per tutti gli esercenti. Il progetto, nato per contrastare l’evasione fiscale, desta polemiche per via delle tanto criticate commissioni. Ogni qualvolta si effettua un pagamento con questo strumento si versa una percentuale a chi da in gestione questo servizio, ossia la banca.
Tuttavia lo stato ha deciso di andare incontro agli esercenti erogando una serie di incentivi per abbattere i costi sulle commissioni.
Attraverso l’erogazione di questo bonus, si spera di incentivare l’utilizzo del pagamento elettronico. L’Italia è uno dei paesi in cui il Pos viene utilizzato di meno, nonostante la sua comodità. Il bonus prenderà la forma di un credito di imposta, che si calcolerà sulle commissioni dei pagamenti singoli o dell’abbonamento mensile.
Su ogni transazione che si effettua tramite pagamento elettronico viene applicato un costo, che può essere più o meno alto. Molto dipende dallo strumento che si è scelto di acquistare e dai contratti che si sono sottoscritti.
Il credito d’imposta è rivolto a tutti i lavoratori autonomi o imprenditori che hanno compensi inferiori ai 400.000 euro. Si tratta di un incentivo molto vantaggioso, poiché permette di ottenere il rimborso fino al 100% delle spese, ma durerà ancora poco, solo filo al 30 giugno.
Da luglio in poi, il bonus sarà ridotto notevolmente, ritornando alla sua forma originaria, del 30%.
Bonus Pos: come funziona
Dato che si tratta di un credito d’imposta, questo incentivo verrà detratto dalle tasse. Se l’incentivo da diritto a 300 euro di rimborso ma si devono pagare 2.000 euro di tasse, non si dovrà fare altro che sottrarre i 300 euro al totale.
Attualmente, per capire a quanto si ha diritto è molto semplice, basta fare una somma delle commissioni pagate, dato che il rimborso è totale. Se si è scelto un Pos con canone, si andrà a detrarre il canone, mentre se si paga per ogni pagamento, si sommeranno tutte le commissioni dei pagamenti.
Tuttavia, non esiste solo questo bonus, ci sono delle varianti molto interessanti.
Dato che entro il 1° luglio tutti gli esercenti dovranno esser muniti dello strumento, il governo ha pensato bene di creare un incentivo che permette di detrarre una parte del costo di acquisto o di affitto. Il bonus che copre l’acquisto e l’affitto copre per un massimo di 320 euro fino al 100% delle spese. Per cui ci sarebbe anche la possibilità di vedere l’intera cifra coperta. Il 100% di bonus, però, è riservato solo ai soggetti che hanno ricavi inferiori ai 200.000 euro. Coloro che hanno ricavi che vanno dai 200.000€ al milione, potranno usufruire solo del 70% mentre chi ha ricavi da 1 milione a 5 milioni usufruirà solo del 40%.
Considerando che si tratta di crediti d’imposta, per ottenere il rimborso sarà necessario inserire le spese sostenute all’interno del modello F24 che si usa per pagare le tasse. Il codice tributo che si deve usare è il 6916.