L’argomento delle pensioni è diventato più spinoso che mai. Ormai la domanda principale sull’argomento non riguarda più l’importo, ma se si riuscirà ad avere la rendita vitalizia. Si tratta di un bel dilemma, soprattutto per chi ha versato anni e anni di contributi ma non riuscirà comunque a soddisfare i requisiti minimi.
Tema spinoso quelle delle pensioni. Nel corso degli anni sono cambiati moltissime volte i parametri di accesso, come l’età di accesso: da 65 anni si è passati a 67, poi a 71 anni. In teoria si andrà in pensione ad un’età sempre più elevata, anche se è difficile immaginarsi una situazione del genere.
Attualmente ci sono due requisiti (temporali) da rispettare. Chi rientra nel sistema di contribuzione misto – ossia retributivo e contributivo – e vuole andare in pensione a 67 anni, deve versare almeno 20 anni di contributi, mentre a chi rientra nel solo contributivo (ossia, ha iniziato a versare i contributi dopo il 1996) ne bastano 5.
Inoltre, chi ha iniziato a pagare i contributi dopo il 1996, per avere diritto alla pensione, deve raggiungere un valore della rata della pensione pari ad 1,5 l’importo dell’assegno sociale.
Purtroppo, si può verificare questa eventualità, per tutta una serie di ragioni più o meno lecite.
In primo luogo bisogna ricordare che è possibile riscattare il periodo in cui si ha studiato all’università. Anche i momenti in cui si percepiva la Naspi possono essere contati nella contribuzione. Per cui se ci si trova in difficoltà, si dovrebbe valutare questo tipo di investimento.
Nel caso non si siano raggiunti i 20 anni di contributi, ma si è vicini alla soglia, potrebbe esserci una scappatoia: chi ne ha versati almeno 15, rientra nelle deroghe Dini-Amato: si ha accesso a questa possibilità se si sono versati i contributi prima del 1992.
Se si sono versati i contributi in diverse casse previdenziali, è possibile chiedere il cumulo gratuito o la ricongiunzione.
Nel caso, non si riuscisse ad entrare in nessuna di queste scappatoie si devono valutare una serie di opzioni di emergenza.
Chi appartiene totalmente al sistema contributivo, può valutare di chiedere la pensione contributiva di vecchiaia, a cui si ha diritto dopo 5 anni di contributi. Tuttavia si devono aspettare i 71 anni.
Se non riesce nemmeno in questo tentativo, si dovrà valutare di ritardare il proprio ingresso in pensione o di versare volontariamente dei contributi di tasca propria. Infine, c’è la possibilità di prendere l’assegno sociale.
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