Considerando il difficile momento economico, il governo italiano ha deciso di stanziare 30 milioni di euro per fornire un piccolo aiuto ad una vasta categoria di persone. L’obiettivo è quello di rivalutare gli stipendi degli italiani, vittima della galoppante inflazione.
Gli effetti della crisi economica, scoppiata ormai più di 10 anni fa, si fanno sentire. Ci hanno pensato il Covid, la crisi energetica e la guerra in Ucraina a rincarare ulteriormente la dose.
Insomma, la tanto attesa ripresa proprio non ne vuole sapere di palesarsi e le persone comuni continuano a seguirne le conseguenze.
La situazione economica ha danneggiato gravemente il potere di acquisto degli italiani. L’inflazione ha, di fatto, nuovamente intaccato gli stipendi: non si tratta di un fenomeno nuovo, del resto l’inflazione rappresenta un elemento congenito dell’economia, ma in questa “variante” ha assunto una forma particolarmente virulenta.
Il governo interviene con un bonus da 200 euro
Il governo italiano ha deciso di far fronte alla situazione, con un piccolo aiuto. Sono stati stanziati 30 milioni di fondi, in modo da distribuire un piccolo ma significativo bonus ad una vasta categorie di persone.
L’assegno ammonta a 200 euro: non è una cifra che cambia la vita, ma che da una mano. La principale particolarità è che questo bonus è aperto ad un ampio ventaglio di professioni e non solo: di solito i limiti sono molto più stringenti.
A beneficiare dei 200 euro saranno lavoratori dipendenti, autonomi, domestici, pensionati, disoccupati e percettori di reddito di cittadinanza. Per quanto riguarda, dipendenti, pensionati, disoccupati e percettori di reddito non è necessario avviare nessuna procedura: la cifra verrà erogata automaticamente nell’assegno di luglio.
Per gli autonomi ed i lavoratori domestici, invece, è prevista una procedura di richiesta: le modalità devono ancora essere specificate.
In questo modo, si vogliono incoraggiare le persone a continuare a consumare ed “investire” – seppure in minima misura – nel mercato. In questi momenti di crisi, il mercato tende a bloccarsi, nessuno compra in attesa di tempi migliori e ciò porta ad una stagnazione dannosa per tutti i settori economici.