Patent Box: esenzioni fiscali sui beni immateriali

L’Agenzia delle Entrate ha rilasciato delle nuove informazioni riguardo allo strumento creato dal governo italiano per incoraggiare gli investimenti sui beni immateriali. Le indicazioni permettono di capire a chi è rivolta questa misura fiscale. 

Non si fermano i lavori per cercare di incentivare gli investimenti, attirando pure capitale dall’estero. La Legge di Bilancio è intervenuta pure su una misura già esistente dal 2015, la Patent Box, trasformandola in maniera significativa.

La Patent Box è nata come parziale detassazione fiscale, ma con l’intervento di questo anno si è trasformata in una deduzione vera e propria, che può raggiungere persino il 110% del capitale coinvolto quando si tratta di progetti di ricerca e sviluppo.

Patent Box: esenzioni fiscali sui beni immateriali – tuttogratis.it

Al centro di questa di misura ci sono i beni immateriali, ossia tutti quei beni che non hanno un esplicito valore monetario ma sono comunque importanti per un’azienda. Il “nuovo” Patent Box si basa sempre sullo stesso principio, aiutare le aziende – anche straniere – ad acquisire beni immateriali, ma fa un passo in più rispetto alla versione precedente: stimola, in modo significativo, gli investimenti finalizzati alla ricerca.

Come funziona il Patent Box

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Possono beneficiare di questa deduzione fiscale tutti i soggetti con reddito d’impresa, persino gli enti non residenti in Italia.
Per poter ricevere la versione più completa dell’incentivo, ossia la deduzione del 110%, è necessario investire nei seguenti beni immateriali, utilizzandoli in maniera diretta o indiretta nella propria attività:
software protetti da copyright;
– disegni e modelli tutelati giuridicamente;
– brevetti industriali.
Sono ammesse all’incentivo praticamente tutte le aziende che manifestino la volontà di investire in questo senso, ma sono, come al solito, escluse quelle che si trovano in stato di liquidazione.

Quali sono le spese ammesse

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Nel caso un’azienda voglia ottenere il bonus, dovrà allora addentrarsi nel campo della ricerca industriale o dello sviluppo sperimentale. Tuttavia, non è strettamente necessario dover eseguire queste “pratiche” in prima persona, è possibile anche affidare il lavoro ad un altro soggetto o avviare una collaborazione, magari con un ente pubblico.
L’incentivo coprirà tutte le spese che saranno finalizzate al raggiungimento dell’obiettivo. Per cui sono comprese i costi per l’assunzione – sotto varie forme – del personale, di consulenza, per l’acquisto di materiali e forniture, per l’ammortamento (come locazione di immobili) e per il mantenimento dei diritti dei beni agevolati.

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