Tribunali e Corte costituzionale hanno emesso alcune sentenze – la più recente risale a inizio aprile – che hanno ampliato la platea di beneficiari della pensione di reversiblità: molte categorie precedentemente escluse da questa forma di sostegno pensionistico riservato ai superstiti di un lavoratore o di un pensionato deceduto.
Le vedove non saranno più le uniche che potranno godere di questa forma di supporto pensionistico. Grazie ad alcune sentenze (anche piuttosto recenti) della Corte Costituzionale ed alcune riforme del governo hanno allargato la fascia di persone che possono avere questo diritto.
La sentenza n.88/2022 della Corte Costituzionale amplia il diritto alla pensione di reversibilità anche ai nipoti maggiorenni, agli orfani dei genitori e agli inabili al lavoro.
Che cos’è la pensione di reversibilità e a chi spetta
La pensione di reversibilità è una tipologia di trattamento pensionistico che viene concesso in caso di decesso del lavoratore o del pensionato ai familiari superstiti della persona che è venuta a mancare. La pensione di reversibilità viene calcolata su una percentuale della pensione totale del defunto.
Ne hanno diritto:
– il coniuge o l’unito civilmente;
– il coniuge divorziato che è titolare dell’assegno di divorzio e che non sia risposato;
– i figli minorenni;
– i figli inabili al lavoro che erano a carico del genitore al momento del decesso, indipendentemente dall’età;
– i figli maggiorenni studenti, a carico del genitore, che non lavorino: fino a 21 anni nel caso frequentino corsi professionali e fino a 26 anni nel caso siano iscritti all’università.
Se la persona che viene a mancare non ha coniuge o figli, il diritto alla pensione di reversibilità passa ai genitori che, al momento del decesso del beneficiario della pensione, abbiano compiuto 65 anni, e che non siano titolari di pensione e che siano a carico del lavoratore deceduto.
In assenza di coniuge, dei figli o dei genitori il diritto passa ai fratelli celibi e sorelle nubili nel caso presentino inabilità al lavoro, non siano titolari di pensione, siano a carico del lavoratore deceduto.