L’inflazione galoppante causata dalla guerra in Ucraina può avere delle ripercussioni anche sui tassi di interesse dei mutui. Secondo gli esperti, se la crisi non rientra in fretta potrebbero esserci delle conseguenze molto importanti anche in questo campo.
La crisi internazionale sta avendo effetti praticamente in ogni settore dell’economia. Tutta colpa dell’inflazione causata dalla scarsità di risorse: bisogna anche ricordare anche l’invasione dell’Ucraina è avvenuta in concomitanza con una grave crisi energetica che ha colpito i mercati di tutto il pianeta.
Dopo l’aumento della benzina e dei beni alimentari, si comincia a temere anche una ripercussione sui tassi di interesse dei mutui.
I mutui – ed i relativi tassi di interesse – hanno attraversato una particolare fase “storica”: negli ultimi anni i tassi sono stati caratterizzati da prezzi particolarmente bassi. Anche per questo motivo – in aggiunta al crollo del mercato immobiliare – da molti, questo è considerato il momento giusto per comprare casa.
Tuttavia, la crisi internazionale cambia le carte in tavola.
Gli effetti della guerra sui mutui
A causa della crisi internazionale si tema un rialzo dei tassi di interesse dei mutui. Occorre fare una premessa: considerando gli indici storici ai minimi, era possibile solo un rialzo che, tra l’altro, si attendeva alla fine del 2022.
La guerra in Ucraina avrebbe solo un ruolo “anticipatore”, in una tendenza che, secondo i più esperti, sarebbe già stata avviata.
In questo caso, l’aumento dei tassi di interesse sarà causato da come deciderà di agire la BCE. L’inflazione che sta affliggendo tutti i mercati e tutti i beni di prima necessità è vista come una reazione a vari fenomeni che stanno caratterizzando questa fase economica: guerra in Ucraina e crisi energetica in primis. Tuttavia, se la situazione diventasse strutturale, è possibile un intervento da parte della BCE: per contrastare l’aumento dei prezzi, l’organo bancario europeo è solito disporre un aumento generale dei tassi di interesse dei mutui.