Il periodo dell’alternanza scuola-lavoro prevede l’ingresso degli studenti nel mondo del lavoro. Le aziende hanno degli obblighi da rispettare per tutelare la sicurezza degli “ospiti”, ma non sempre è così.
L’alternanza scuola-lavoro è un periodo di formazione che è stato introdotto con il Decreto La Buona Scuola, che desiderava, in questo senso, allineare il modello educativo italiano a quello estero. L’alternanza prevede l’obbligo per gli studenti di tutte le scuole secondarie, siano essi licei o istituti, di seguire degli stage o dei tirocini presso realtà strutturate.
In questo modo i giovani potranno entrare in contatto con il mondo del lavoro prima del previsto e maturare alcune esperienze che potranno sempre rivelarsi utili in futuro.
Quando gli studenti entrano nelle aziende o negli uffici, lo fanno con lo status giuridico del lavoratore, anche se la loro presenza ha solo scopi didattici.
In questo modo si dovrebbero tutelare i giovani che vengono a trovarsi in dei luoghi esterni alla loro conoscenza e che potrebbero rivelarsi anche pericolosi.
Considerando questo presupposto, è lecito chiedersi a chi spetti l’obbligo di tutelare la sicurezza dello studente.
Chi deve tutelare lo studente
La risposta è molto semplice: sia la scuola, sia l’azienda, sia lo stesso studente devono essere attivi da questo punto di vista.
All’istituto spetta il compito di fornire una formazione preliminare all’alunno, in modo che egli non si trovi proprio allo sbaraglio. Ha, inoltre, il ruolo di verificare che il luogo di lavoro sia sicuro e rispetti le norme vigenti.
Tuttavia, la maggior parte della responsabilità in materia è attribuita all’azienda che ha vari obblighi nei confronti dei suoi giovani ospiti.
Cosa dovrebbe fare l’azienda
Prima di tutto deve procedere con l’integrazione della formazione in materia di sicurezza fornita dalla scuola e deve fornire tutti i dispositivi di protezione nell’ipotesi in cui lavoro che debba essere svolto da uno studente li preveda.
Inoltre, deve adoperarsi per verificare ed intervenire costantemente per rendere il suo luogo di lavoro sicuro.
Come si evince facilmente, queste mansioni sono quello che delle normali aziende dovrebbero fare tutti i giorni per tutelare la sicurezza di ogni loro dipendente, anche se non si tratta di studenti che fanno uno stage.
Purtroppo, la situazione descritta non trova un reale riscontro nella realtà. In soli tre mesi sono decedute ben 217 persone sul lavoro, mentre è di inizio gennaio la tragica scomparsa di Lorenzo Parelli, studente diciottenne, che è rimasto ucciso nell’ultimo giorno di stage in fabbrica.