Da marzo è arrivata una modifica nella busta paga, cambia infatti la retribuzione netta percepita. Scopriamo insieme come funziona e chi coinvolge.
Dal mese di marzo per 22,4 milioni lavoratori dipendenti, c’è un cambiamento nella busta paga, è arrivata una variazione della retribuzione netta percepita. Questo cambiamento è dettato dall’effetto combinato della nuova Irpef e dall’arrivo dell’assegno unico legato ai figli.
È un grande cambiamento che aveva visto qualche avvisaglia nel mese di gennaio. Alcuni lavoratori devono assestarsi in tal senso. Ma vediamo come funziona.
Busta paga: per chi cambia e cosa
Per capire cosa cambia, ecco un chiaro esempio fatto dalla Fondazione studi Consulenti del lavoro. Prendendo ad esempio il caso di un dipendente del commercio con un reddito lordo di 1.793 euro, a dicembre 2021 la retribuzione netta è di circa 1.440 euro. Questo importo comprende il bonus Irpef di 100 euro.
La legge di Bilancio 2022 introduce ben quattro novità:
- taglio delle aliquote Irpef;
- niente bonus Irpef di 100 euro;
- modifica della formula di calcolo delle detrazioni per lavoro dipendente;
- si alleggerisce il prelievo contributivo.
Tornando al caso del lavoratore dipendente: il risultato di questi cambiamenti apporterebbe un aumento netto mensile di 14 euro.
Inoltre per coloro che hanno figli a carico fino a 21 anni, c’è un ulteriore novità. Da questo mese non ci saranno più le detrazioni per i figli e sul conto corrente arriva l’assegno unico. Anche se ci sono situazioni in cui delle detrazioni per i familiari rimarranno all’interno della rimanere in busta paga.
Di fatto le conseguenze di questi cambiamenti più impattanti coinvolgono quei soggetti che hanno figli che hanno diritto all’assegno e quando l’Isee è basso. Inoltre sempre dal mese di marzo non ci saranno più all’interno della busta paga assegni per i nuclei familiari, questo avviene per la presenza dell’assegno unico.