Addio ai condoni fiscali, in teoria…

Se ci si attiene alla Riforma Riscossione della Legge di Bilancio di quest’anno, molti italiani dovranno dire addio all’amico di un vita, al compagno di tante avventure a lieto fine: il condono fiscale.
La manovra dovrebbe mettere una croce sulla bara per: rottamazione delle cartelle, saldo e stralcio, pace fiscale e tutti quegli altri termini con cui si è solito mascherare il caro e vecchio condono.

Tutto risale al 2019, alla sentenza n.66 della Corte costituzionale dell’11 marzo 2022, di Luca Antonini.

Secondo questa sentenza, la possibilità di saldare i propri debiti verso l’erario usufruendo di sconti importanti va a ledere direttamente al così detto “dovere fiscale”.

Addio ai condoni fiscali, in teoria… – tuttogratis.it

Se si pensa alla situazione fiscale italiana e parlare di obblighi fiscali, può sembrare una barzelletta. In realtà, il pagamento delle tasse è da considerarsi come un vero e proprio “dovere inderogabile di solidarietà” per finanziare i vari diritti costituzionali, che hanno bisogno di ingenti somme di denaro per diventare reali.
Si pensi alla possibilità di fornire il vaccino a tutta la popolazione senza far pagare ulteriori spese.
Pertanto, tutte le situazioni di evasione o i pagamenti scontati di tributi sono un vero e proprio colpo diretto alla tutela dei diritti sociali o civili.

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In pratica, Decreto Milleproroghe…

Addio ai condoni fiscali, in teoria… – tuttogratis.it

Non è un caso quello di aver utilizzato il condizionale quando si parlava della fine dei condoni fiscali. A parole, la Riforma Riscossione sembra favolosa – almeno per chi ha sempre pagato le tasse.
Nella pratica, il governo ha intrapreso un’altra direzione.

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Nel Decreto Milleproroghe è stata permessa un’ulteriore rateizzazione delle cartelle esattoriali per i decaduti dalla pace fiscale. Ossia, chi aveva già usufruito di un condono, ottenendo un pagamento a rate dei propri debiti fiscali, ed era decaduto per non aver rispettato i termini, ha ottenuto un’altra rateizzazione di un massimo di 72 rate.
Insomma, il lupo perde il pelo, ma non il vizio.

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