L’azienda piemontese getta un occhio di riguardo ai nuclei familiari: ecco come.
L’azienda Ferrero è una delle più importanti aziende italiane e del mondo, per quanto riguarda il settore dei dolciumi. La sua presenza sul territorio è così importante, tanto da incentivare moltissimi agricoltori, specialmente viticoltori, della zona della Langhe, dove sorge uno dei suoi più importanti stabilimenti, a convertire la produzione ed iniziare a coltivare le nocciole, uno degli ingredienti base per i suoi dolciumi.
Basta solo questo dato a far capire quale possa essere la rilevanza di questa azienda, fondata nel 1946 dai fratelli Ferrero.
L’impatto del colosso dei dolciumi non riguarda solo i metodi di produzione, ma anche il vasto raggio di clienti che riesce a raggiungere. Del resto, i dolci piacciono a tutti: assaporare praline, creme e cioccolatini fa piacere a tutti, a bambini e adulti.
La Ferrero ha deciso di pensare in maniera più consistente ai più piccoli, ma non solo, offrendo quello che vuole essere un aiuto concreto.
Un ottimo modo per iniziare ad aiutare qualcuno è partire dalla propria “casa”. In questo caso, la Ferrero ha deciso di dare un sostegno più concreto ai suoi dipendenti. La notizia è annunciata in una nota comune dei sindacati Fai, Cisl, Flai, Cgil e Uila, dopo che l’azienda di Alba si è accordata con loro per aggiungere degli ulteriori interventi al contratto integrativo che era stato raggiunto nel 2018.
L’aiuto ha lo scopo di costruire un ambiente di lavoro che venga vissuto in modo positivo dai dipendenti e dalle loro famiglie, favorendo anche la diversità e l’inclusione.
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Questi aiuti si materializzano sotto varie forme. Tutti coloro che accoglieranno un nuovo bambino nella loro famiglia, per nascita o per adozione, avrà diritto a dei permessi retribuiti per stare a casa, per una durata di quattro settimane. Allo stesso modo se i dovrà accompagnare i propri figli a delle visite mediche specialistiche o la mamma in gravidanza alle visite prenatali, si potrà usufruire dei congedi.
La Ferrero non dimentica che una famiglia non è rappresentata solo dai nuovi arrivati, ma anche dalle sue radici, quindi si potrà usufruire dei permessi pure per accudire i genitori o il coniuge anziani, che soffrono di problemi di salute.
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Oltre a permessi retribuiti, potranno usufruire di forme di lavoro più agile, come lo smart working, le donne incinte all’ottavo o al nono mese di gravidanza; si somma, poi, la facoltà di lavorare in tale modalità per almeno 6 mesi, dopo la fine della maternità obbligatoria, per uno dei due neo-genitori.
Inoltre, i dipendenti potranno intervenire in prima persona, se lo desiderano, offrendo parte del premio maturato con il raggiungimento degli obbiettivi o delle ferie maturate, ai colleghi che si trovino, improvvisamente, in una situazione difficile.
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