Gli oligarchi russi più ricchi del mondo

Chi sono i miliardari russi più ricchi del mondo: origini, patrimonio e interessi riguardo alla crisi ucraina.

Gli oligarchi russi più ricchi del mondo – tuttogratis.it

Il termine “oligarchia” ha origini greche e indica il governo dei pochi. Ma quando si parla di oligarchi russi, non si fa riferimento a dei politici, almeno non direttamente.
Gli oligarchi russi sono comparsi negli anni ’90, quando, con il crollo dell’Unione Sovietica, si aprì una fase molto confusa che vide la privatizzazione di tutte le aziende statali. La maggior parte degli oligarchi facevano parte della nomenklatura, ossia erano membri del partito e di altre organizzazioni statali; molti di loro erano colleghi di Vladimir Putin, attuale presidente russo, nel KGB.
Ufficialmente gli oligarchi sono solo dei business men con dei patrimoni immensi. Nella realtà, hanno creato un vero e proprio para-stato: la loro posizione in prima linea, al momento del crollo sovietico e durante i vari cambi di governi che, infine, hanno visto l’ascesa al potere di Putin, li ha permesso prima di accumulare e poi di mantenere le loro attuali ricchezze.

Chi sono i 10 oligarchi più ricchi

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Secondo la lista stilata da Forbes, i 10 miliardari più ricchi di tutta la Russia sono:
1° – Vladimir Lisin, presidente del gruppo NLMK (leader nella produzione dell’acciaio), con 26,9 miliardi di dollari;
2° – Alexey Mordashov, presidente della Severstal (che si è attivo nei settori minerario, energetico e metallifero) e proprietario della Rossiya Bank – dal 2003 – con 26,1 miliardi di dollari;
3° – Vladimir Potanin, azionista dell’azienda Norilsk Nickel e co-fondatore della Onexim Bank, nel 1993, ha un patrimonio di 26 miliardi di dollari;
4° – Leonid Mikhelson, fondatore e presidente della Novatek, azienda che si occupa della produzione di gas naturale, con 24,8 miliardi di dollari;
5° – Andrey Melnichenko, socio di maggioranza della Eurochem – azienda produttrice di fertilizzanti – e della SUEK, società di energia del carbone, con 22,7 miliardi di dollari;
6° – Vagit Aleperov, fondatore della Lukoil, la più importante compagnia petrolifera indipendente della Russia, con 21,6 miliardi;
7° – Gennady Timchenko, socio azionario di Novatek e Sibur Holding (produttore petrolchimico), con 21,1 miliardi;
8° – Pavel Durov, fondatore di Telegram e creatore di Vkontakte, il più grande social network russo, con 17,2 miliardi di dollari;
9° – Alisher Usmanov, socio del colosso Metalloinvest, per quanto riguarda la produzione di minerali di ferro e acciaio, di Xiaomi e di altre aziende società minerarie e di telecomunicazione, ha un patrimonio di 15,3 miliardi di dollari;
10° – Roman Abramovich, socio dell’importante azienda dell’acciaio Evraz, di Norilsk Nickel e presidente uscente della squadra di calcio Chelsea, ha un patrimonio di 13,3 miliardi di dollari, nonché lo yatch più grande del mondo.

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La crisi ucraina

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Considerando le enormi ricchezze che hanno accumulato, può sembrare una dichiarazione irrisoria, ma la guerra in Ucraina ha colpito pure i loro patrimoni. Si stima, che dall’inizio della guerra, gli oligarchi abbiano perso ben 130 miliardi di dollari, di 71 solo nella giornata del 24 febbraio, quando il rublo è crollato ai minimi storici rispetto al dollaro americano.
Anche se le sanzioni imposte non sembrano aver sortito alcun effetto nelle intenzioni di Putin, che appaiono ancora adamantine, hanno colpito nel segno per quanto riguarda gli interessi degli oligarchi.

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Non stupisce, quindi, la loro presenza in prima fila durante i negoziati, come nel caso di  Roman Abramovich, che, dalla fine del 2021, ha perso ben 1 miliardo di dollari.
Nel caso, le trattative per una tregua non dovessero andare a buon fine, c’è sempre un piano B. Moltissimo oligarchi russi, tra cui il già citato Abramovich, i fratelli Rotenberg, Yuri Trutnev, Sergey Chemezov, sono stati avvistati a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, per mettere al sicuro i propri beni, tra cui si contano moltissime opere d’arte.

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