Ecco le distinzioni che bisogna fare tra la classica raccomandata e la pec e qual è la migliore da usare a seconda dei casi.
Nell’ormai lontano 2005, in Italia, vedeva la luce la PEC, la posta elettronica certificato. Probabilmente non è un fatto molto noto, ma si tratta di un particolare tipo di posta elettronica che esiste solo in Italia. L’organo amministrativo che si occupa, in questo momento, della sua gestione è l’Agenzia per l’Italia Digitale.
La PEC è stata create per rimpiazzare la vecchia raccomandata AR e, proprio per questo motivo, ha le stesse sue valenze legali. Come la raccomandata, la PEC spedisce al mittente una ricevuta che attesti l’avvenuta consegna e la data in cui la missiva è giunta al destinatario.
Le differenze tra raccomandata e pec
La pec è una mail che permette di inviare molti tipi di messaggi in diversi formati: PDF o altri formati. Già questo costituisce un grandissimo vantaggio, perché offre una grande versatilità. Inoltre, come è già stato spiegato prima, così come la raccomandata, lascia una ricevuta alla consegna. In questo modo, si può avere sempre un tracciamento della propria corrispondenza.
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La pec è migliore della raccomandata
In questo modo, grazie alla certificazione, la PEC ha un vero e proprio valore legale.
Ma a differenza della raccomandata, la PEC ha un costo molto più basso. Si paga solo la creazione dell’account, che costa pochi euro all’anno, mentre per una raccomandata si paga ogni volta che si vede spedirne una. Con la PEC, anche i tempi di consegna perché grazie al sistema elettronico arriva immediatamente e non si devono fare lunghe file allo sportello per spedire la propria busta.
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Infine, altro elemento importante dal punto di vista legale, anche il contenuto della PEC è certificato, così da renderla impugnabile nel caso si aprisse un procedimento legale. Tuttavia, la certificazione del contenuto vale solo per il testo della missiva, non per i vari allegati.
