A partire da quest’anno aumentano gli importi delle retribuzioni convenzionali su cui si calcolano i contributi per colf e badanti.
Anno nuovo, contributi nuovi. Con l’avvento di un nuovo anno, cambiano molto cose. Per chi ha alle proprie dipendenze dei collaboratori domestici, quali badanti o colf, deve sapere che i costi da affrontare per pagare queste figure professionali sono cambiati.
I presupposti per affrontare l’argomento “salario minimo” non sono ancora stati raggiunti (se questa misura venisse approvata, il loro stipendio salire oltre i 2000 euro), quello che è fondamentale sapere, in questo momento, è a quanto ammonta il contributo da versare per i collaboratori domestici quest’anno.
Il contributo previdenziale che viene versato per le colf e le badanti che hanno un regolare contratto di lavoro serve a finanziare la futura pensione, ma anche altri tipi di tutele di cui si può usufruire durante la propria “vita” lavorativa: maternità, disoccupazione, assicurazione contro infortuni e malattie.
Il 2022 ha portato con sé un aumento di contributi previsti dai collaboratori domestici, per un percentuale stimata del 1,9%. L’aumento si adegua all’andamento dell’inflazione.
E’ vero che una maggiore somma di denaro versata nella cassa contributiva equivale ad una pensione maggiore, ma vuol dire anche che il datore di lavoro deve farsi carico di uno sforzo maggiore.
Questo aumento del montante contributi, in realtà, è in linea con quello che ha riguardato anche le altre categorie di lavoratori. Tuttavia, per i lavoratori domestici funziona in modo leggermente diverso, visto che il totale dei contributi va calcolato in base al loro orario lavorativo. I calcoli variano in base al numero di ore di lavoro. Se si lavora per una cifra pari o inferiore a 24 ore settimanali, il contributo verrò calcolato sulla base del reddito: ci sono tre diverse fasce di retribuzione.
Per le colf e badanti che lavorano più di 24 ore a settimana, il contributo è fisso per le ore di servizio prestate. Rispetto gli altri lavoratori dipendenti, c’è un’altra differenza, visto che le aliquote contributive dei collaboratori domestici sono più basse: infatti, questa ammonta al 17,4275%, mentre quella dei lavoratori dipendenti generici è del 33%.
Tuttavia, a questa aliquota bisogna aggiungere il contributo ASPI, la tutela INAIL e il Fondo per il TFR: in questo modo si raggiunge un totale del 19,975%.
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Il 19,975% va, quindi, applicato alla retribuzione convenzionale, che deve anche comprendere altre indennità, come la tredicesima o l’indennità per vitto e alloggio.
Per esempio, per una colf e badante che lavora 20 ore settimana, per 8 euro all’ora, si verseranno, alla settimana, 29,40 euro di contributi: all’ano sono 1528,80 euro.
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La scadenza per il versamento dei contributi per i lavoratori domestici è trimestrale: per la precisione, il pagamento deve essere fatto entro il 10° del mese successivo a quello in cui termina il trimestre.
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