Tutti i consigli per evitare le truffe legate al bonus edilizio.
E’ vero che il superbonus edilizio offre un vantaggio senza precedenti, ma nasconde anche tantissime insidie. Non a caso, la cronaca è piena di tantissimi casi, riguardanti situazioni illecite causate o che ruotano intorno al superbonus. Tutti vogliono sfruttare la corsa all’incentivo, ma non importa a che prezzo: siamo di fronte ad una reale bolla speculativa, in cui, ora, sono compresi varie tipologie di comportamento scorretto, pur di tentare di ottenere il bonus. Tentare per l’appunto, perché i requisiti per rientrare all’interno sono davvero stringenti. Basta una virgola sbagliata per far saltare tutto il progetto e obbligare i condomini a pagare di tasca propria tutti i lavori. Sia chiaro che nemmeno questi ultimi sono estranei a scorrettezze. Vediamo quale sono le situazioni più frequenti.
I finti lavori
Ebbene si, la truffa più frequente riguarda la dichiarazione di lavori mai eseguiti per poter ricevere un rimborso del 110%, senza aver speso nemmeno un soldo. Il caso più eclatante è stato scoperto dalla Guardia di Finanza a Napoli, dove un consorzio, per mezzo di fatture false, aveva beneficiato di ben 109 milioni di crediti d’imposta. Per poter attivare il credito d’imposta – misura gettonatissima da un anno a questa parte – servono i documenti fiscali, il visto di conformità e l’asseverazione. Quindi, per mettere in atto la truffa devono esserci un’impresa edile ed un commercialista o un centro di assistenza fiscale. In questo caso, potrebbe scattare pure la denuncia per associazione a delinquere.
Nel caso si venisse a scoprire di essere intestatari di una cessione del credito a propria insaputa, bisogna subito attivarsi e denunciare alla procura, provvedendo anche a fornire quanta più documentazione si riesce, sia contrattuale sia tecnica.
E’ bene anche verificare presso l’ufficio di edilizia privata del proprio Comune, dove si trova l’immobile per cui si risulta intestatari di una cessione del credito. Il passo finale è quello di rivolgersi ad un legale, che deciderà se è meglio agire in sede civile o penale e tributaria.
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Come risolvere il problema per poter ottenere “di nuovo” il bonus
Ovviamente, nel malaugurato caso dovesse succedere una cosa simile, bisogna subito inviare una pec o una raccomandata all’Agenzia delle Entrare dove si spiega l’accaduto, chiedendo la revoca della cessione del credito. Se si scopre il malaffare, prima che il bonus venga erogato, la procedura dovrebbe essere abbastanza veloce, in realtà. In caso contrario, i tempi si prospettano lunghi e ci potrebbe essere il serio rischio di non poter più partecipare a questo tipo di incentivo.
Quali sono i comportamenti da evitare per stare alla larga dalle truffe
Ecco 10 consigli per evitare di finire in situazioni spiacevoli che potrebbero fare perdere un mucchio di denaro e la possibilità di usufruire di un bonus molto vantaggioso.
1) Non stipulare contratti con venditori porta a porta.
2) Rivolgersi, invece, a persone di fiducia, con cui si ha già lavorato.
3) Fare la conoscenza diretta di chi andrà a gestire i avori.
4) Leggere bene il capitolato dei lavori, prima di firmare.
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5) Leggere bene le condizioni contrattuali, prima di firmare.
6) Non firmare contratti non compilati in tutte le lor parti.
7) Non firmare contratti che prevedono penali, in caso di recesso.
8) Non firmare contratti che prevedono la data di termine dei lavori.
9) Non accettare pagamenti anticipati, come caparre o acconti per l’avvio dei lavori.
10) Ricordare che le spese per la gestione della pratica non rientrano nel Superbonus.
