Come risparmiare sulla tassa dei rifiuti nel 2025: i casi in cui è possibile evitare inutili sprechi di denaro

Scopri le situazioni in cui puoi ottenere riduzioni sulla TARI e quali strategie adottare per pagare meno senza compromettere il servizio.

La TARI (Tassa sui Rifiuti) rappresenta una delle voci più rilevanti tra le spese domestiche annuali. Però, esistono diverse opportunità per ridurne l’importo, spesso poco conosciute dai cittadini. Conoscere queste possibilità può tradursi in un significativo risparmio economico e contribuire a una gestione più sostenibile dei rifiuti. Vediamole subito.

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Introdotta nel 2014, la TARI è un tributo comunale destinato a finanziare i costi relativi alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti urbani. È obbligatoria per chiunque possieda o detenga locali o aree suscettibili di produrre rifiuti, come abitazioni, uffici o negozi. L’importo della tassa varia in base a diversi fattori, tra cui la superficie dell’immobile e il numero di occupanti.

Per il 2025, sono state introdotte nuove agevolazioni per alleviare il carico fiscale delle famiglie. Tra queste, il Bonus TARI prevede uno sconto del 25% per i nuclei familiari con un ISEE inferiore a 9.530 euro. Questa misura è stata ufficializzata con il DPCM n. 24/2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 13 marzo 2025, e l’agevolazione viene applicata automaticamente senza necessità di presentare domanda. Inoltre, alcune categorie specifiche, come le abitazioni con un unico occupante o quelle adibite a uso stagionale, possono beneficiare di ulteriori riduzioni, a discrezione dei singoli comuni.

Mentre per coloro che pagano la TARI senza beneficiare del bonus, esistono vari metodi per risparmiare su questa tassa. Andiamo a scoprirli.

La TARI influisce sul bilancio familiare? Ecco come risparmiare sulla tassa dei rifiuti

Ci sono diverse strategie pratiche che permettono di ridurre l’importo della TARI nel 2025, sfruttando le agevolazioni previste dai regolamenti comunali e adottando comportamenti virtuosi nella gestione dei rifiuti. Partiamo dal primo:

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1. Compostaggio domestico

Praticare il compostaggio domestico può portare a una riduzione significativa della TARI. Molti comuni riconoscono uno sconto fino al 30% sulla parte variabile della tassa per chi smaltisce autonomamente i rifiuti organici. Per beneficiare di questa agevolazione, è necessario presentare una domanda al proprio comune, attestando l’acquisto e l’utilizzo di una compostiera. Ad esempio, AMA Roma prevede una riduzione del 30% per chi pratica l’autocompostaggio dei rifiuti organici e degli scarti alimentari, a condizione che l’utente dimostri l’acquisto della compostiera e che l’utenza sia dotata delle necessarie condizioni igienico-sanitarie.

2. Esenzioni per immobili non utilizzati

Se possiedi un immobile disabitato e privo di utenze attive, potresti avere diritto all’esenzione totale dalla TARI. È fondamentale che l’immobile sia effettivamente inabitabile e non arredato. Per ottenere l’esenzione, è necessario presentare una dichiarazione al comune di competenza, dimostrando le condizioni dell’immobile.

3. Riduzioni per specifiche categorie

Alcuni comuni offrono riduzioni della TARI per categorie specifiche, come anziani con pensione minima, persone con disabilità o famiglie numerose con basso reddito. Ad esempio, il comune di Somma Lombardo prevede una riduzione del 50% per abitazioni di superficie tassabile inferiore a 65 m² utilizzate da persone di età superiore a 65 anni o da soggetti con ISEE inferiore a 2.000 euro. È consigliabile consultare il regolamento TARI del proprio comune per verificare le agevolazioni disponibili e le modalità di richiesta.

Informarsi sulle agevolazioni previste e adottare pratiche sostenibili come il compostaggio domestico può contribuire a ridurre l’importo della TARI, promuovendo al contempo una gestione più responsabile dei rifiuti.

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