Un sostegno economico per i genitori in difficoltà a causa dell’inadempienza dell’ex coniuge durante la pandemia. Ecco come ottenerlo.
Negli ultimi anni, molti genitori separati o divorziati hanno affrontato difficoltà economiche a causa della mancata corresponsione dell’assegno di mantenimento da parte dell’altro genitore, spesso dovuta a problemi lavorativi legati alla pandemia. Per supportare queste famiglie, è stato introdotto un bonus specifico, il cui pagamento è stato finalmente sbloccato nel 2025. Scopriamolo insieme.
La separazione o il divorzio comportano spesso un aumento delle responsabilità economiche per i genitori, specialmente quando si tratta di garantire il benessere dei figli. Le spese quotidiane, come l’istruzione, la salute e le attività ricreative, possono diventare onerose, soprattutto se l’assegno di mantenimento non è versato regolarmente.
Durante la pandemia, molti genitori hanno visto peggiorare la loro situazione finanziaria a causa della perdita o riduzione del lavoro, rendendo ancora più difficile far fronte alle necessità familiari. Però ad oggi questo problema viene finalmente affrontato con un supporto economico da parte dello Stato. Ecco tutto ciò che c’è da sapere sul nuovo bonus genitori separati del 2025!
Tutto ciò che c’è da sapere sul bonus genitori separati 2025: ecco come richiederlo.
Per affrontare queste difficoltà, il governo ha introdotto un bonus destinato ai genitori separati, divorziati o non conviventi che non hanno ricevuto l’assegno di mantenimento tra l’8 marzo 2020 e il 31 marzo 2022, a causa delle difficoltà economiche dell’altro genitore legate alla pandemia. Il contributo può arrivare fino a 800 euro al mese, per un massimo di 12 mesi, raggiungendo un totale di 9.600 euro. L’importo effettivo dipende dalla somma dell’assegno di mantenimento non percepito.
Per accedere al bonus, è necessario soddisfare i seguenti requisiti:
- Essere genitori separati, divorziati o non conviventi con figli minori o maggiorenni con disabilità grave.
- Non aver ricevuto, in tutto o in parte, l’assegno di mantenimento nel periodo indicato.
- Avere un reddito annuo non superiore a 8.174 euro nell’anno in cui si è verificata la mancata corresponsione.
- Dimostrare che l’altro genitore ha subito una riduzione del reddito di almeno il 30% rispetto al 2019 o ha cessato/ridotto/sospeso l’attività lavorativa per almeno 90 giorni a partire dall’8 marzo 2020.
La domanda doveva essere presentata all’INPS, autenticandosi con SPID, CIE o CNS, attraverso il servizio dedicato “Contributo per genitori separati o divorziati per garantire la continuità dell’erogazione dell’assegno di mantenimento”. Era necessario allegare la documentazione che attesta la separazione o il divorzio, la convivenza con i figli e la mancata ricezione dell’assegno di mantenimento.
Dopo anni di attesa, nel marzo 2025 l’INPS ha sbloccato i pagamenti per oltre 4.400 famiglie, erogando complessivamente 8,5 milioni di euro. Nonostante questo, circa 2.000 domande sono state respinte per mancanza dei requisiti richiesti, come la documentazione insufficiente o la mancata dimostrazione della riduzione del reddito dell’altro genitore. Al momento, non è previsto un rifinanziamento del fondo, ma l’INPS potrebbe aprire nuove finestre per la presentazione delle domande in futuro, qualora venissero stanziate ulteriori risorse.
