Un aiuto per ricominciare: il contributo aumenta e resta compatibile con l’Assegno di Inclusione. Scopri come ottenerlo.
Il “Reddito di Libertà” è un contributo economico istituito per sostenere le donne vittime di violenza che si trovano in condizioni di povertà, con o senza figli, e che sono seguite da centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali territoriali. Ecco tutto ciò che c’è da sapere a riguardo!
Il Reddito di Libertà rappresenta un intervento fondamentale per sostenere le donne vittime di violenza nel loro percorso di autonomia e reinserimento sociale. L’aumento dell’importo mensile e la compatibilità con altre forme di sostegno economico rafforzano l’efficacia della misura, offrendo un supporto concreto a chi si trova in situazioni di estrema vulnerabilità.
Con la Legge di Bilancio 2024, il Governo italiano ha stanziato nuovi fondi per il triennio 2024-2026, incrementando l’importo del Reddito di Libertà da 400 a 500 euro mensili. Questo aumento è stato reso operativo con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 17 dicembre 2024, che ha sbloccato 30 milioni di euro per la misura. Il contributo è erogato per un massimo di 12 mensilità consecutive. Quindi non ci resta che scoprire come accedervi!
Questo intervento mira a favorire l’emancipazione economica delle donne, supportandole nel raggiungimento dell’autonomia abitativa, nell’accesso a percorsi scolastici e formativi per i figli minori e nell’acquisizione di un’autonomia personale dopo episodi di violenza.
Per poter accedere al Reddito di Libertà, le beneficiarie devono soddisfare i seguenti requisiti:
Le domande per accedere al Reddito di Libertà devono essere presentate all’INPS attraverso i canali telematici dell’Istituto. È necessario compilare il modulo dedicato, allegando la certificazione del centro antiviolenza e l’attestazione del servizio sociale che conferma la condizione di povertà e urgenza. Le richieste possono essere inoltrate tra il 1° gennaio e il 31 dicembre di ogni anno.
Le risorse sono suddivise tra le Regioni in base alla popolazione femminile residente di età compresa tra i 18 e i 67 anni, ma ogni amministrazione regionale può ampliare i fondi con risorse proprie. Inoltre, il Reddito di Libertà è compatibile con altre misure di sostegno al reddito, come l’Assegno di Inclusione (ADI).
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