Grazie al sismabonus è possibile acquistare case antisismiche con innumerevoli benefici economici, ma cosa si rischia? Cosa c’è da sapere
Nel 2025, il sismabonus è stato rinnovato, ma con alcune modifiche rilevanti. Le agevolazioni fiscali per l’acquisto di una casa, infatti, sono diverse a seconda che l’atto pubblico venga firmato entro il 31 dicembre 2024 o a partire dal 1° gennaio 2025.
Per chi decide di acquistare un immobile in zone sismiche 1, 2 o 3, il sismabonus consente una detrazione che può variare dal 75% all’85%. Questo vantaggio fiscale si applica a chi acquista una casa che è stata oggetto di lavori di miglioramento sismico. Tuttavia, ci sono delle condizioni. L’edificio deve essere stato sottoposto a interventi in grado di ridurre il rischio sismico di almeno una o due classi. Inoltre, la detrazione si applica anche se l’immobile è stato demolito e ricostruito, anche con modifiche alla volumetria.
Per usufruire delle agevolazioni, è necessario che l’acquisto avvenga entro i trenta mesi successivi al completamento dei lavori. Ma solo se il rogito avviene prima della fine del 2024. Dal 2025, dunque, le regole cambieranno, rendendo necessario prestare attenzione alle tempistiche e alle modifiche previste dalla nuova normativa.
Sismabonus: tutto ciò che cambierà nel 2025
A partire dal 2025, il sismabonus subirà modifiche importanti, con una riduzione delle detrazioni fiscali per gli interventi di miglioramento sismico. Se prima la detrazione poteva arrivare fino all’85%. Con una riduzione del rischio sismico di due classi, e al 75% per una sola classe, le nuove regole introdurranno aliquote decrescenti. Queste sono legate sia al tipo di immobile che al reddito del contribuente.
Secondo la nuova legge di bilancio, il sismabonus sarà prorogato fino al 2027, ma con cambiamenti significativi. A partire dal 1° gennaio 2025, i contribuenti che acquisteranno una casa con interventi di messa in sicurezza antisismica vedranno una detrazione fiscale fissa che partirà dal 50%. In questo modo si scende al 36% per le abitazioni non residenziali o per le seconde case. La situazione peggiorerà ulteriormente dal 2026. La detrazione per la prima casa scenderà al 36%, mentre per gli altri immobili sarà ridotta al 30%.
Per ottenere le agevolazioni più alte, che vanno dal 75% all’85%, sarà necessario stipulare il rogito entro il 31 dicembre 2024. Dopo questa data, il sismabonus verrà sostituito da un “bonus casa” con aliquote molto più basse. È quindi fondamentale agire rapidamente, considerando che la detrazione si applica anche se i lavori non sono completati, purché l’atto di compravendita venga firmato entro fine anno.