L’aumento dei prezzi ha toccato anche gli stabilimenti balneari ed è sempre più difficile godersi le vacanze estive: ecco dove si paga di più
Con l‘inflazione in aumento, il costo della vita è diventato sempre più alto. I beni di prima necessità come cibo, vestiti e medicinali hanno subito notevoli rincari, e sempre più persone faticano ad arrivare a fine mese. Anche i servizi essenziali sono sempre più cari: bollette, carburante e spese domestiche che vanno ad influire sui risparmi di molte famiglie.
Con l’aumento del carburante, sono aumentati anche i voli. I prezzi dei voli sono aumentati, principalmente a causa del rialzo del costo del carburante. Viaggiare, prima era accessibile a tutti mentre ora sta diventando sempre più un lusso riservato a pochi. La ricerca di offerte e sconti sui voli richiede tempo e fortuna. La situazione non è migliore per chi desidera semplicemente trascorrere una giornata al mare nella propria zona.
Gli stabilimenti balneari hanno aumentato i loro prezzi, rendendo costoso anche il semplice accesso alla spiaggia. Ombrelloni, lettini e servizi aggiuntivi hanno subito rincari significativi, trasformando una giornata di relax in una spesa non trascurabile. Ma in quali sono le zone più care in assoluto? Scopriamolo!
Stabilimenti balneari: sono questi i più cari
Il Consiglio di Stato ha respinto la proroga delle concessioni demaniali per le spiagge fino al 2024, stabilendo che scadranno il 31 dicembre 2024. Di conseguenza, partirà la procedura di gara per assegnare le nuove concessioni, con effetti immediati. Secondo Federcontribuenti, la scarsità delle risorse spiaggia influenzerà negativamente sia le attività balneari sia i prezzi per gli utenti finali.
In sintesi, i gestori dovranno pagare di più per ottenere una concessione demaniale, e questo porterà un aumento dei costi per affittare ombrelloni, lettini e cabine negli stabilimenti balneari durante la prossima estate. Federcontribuenti sottolinea che è inevitabile che un rincaro delle concessioni si ripercuoterà sui prezzi dei servizi offerti ai consumatori.
Anche il Codacons ha lanciato l’allarme, segnalando che gli operatori balneari hanno minacciato aumenti fino al 50% per le tariffe degli stabilimenti italiani. Gli aumenti dei prezzi delle concessioni si sommano a quelli già registrati negli ultimi anni, durante il periodo Covid. Secondo stime del Codacons, le misure di sicurezza per il Covid, l’aumento dei costi energetici e l’inflazione hanno spinto i prezzi dei lidi italiani a salire del 30-40% rispetto al 2019. Questo aumento si riflette direttamente sui consumatori, che devono spendere molto di più per una giornata al mare.
I prezzi degli stabilimenti balneari
I listini degli stabilimenti balneari per il 2024 non sono ancora stati pubblicati, ma i prezzi dello scorso anno offrono un’idea di cosa aspettarsi. La stagione estiva 2023 ha visto aumenti record, costringendo molte famiglie a ridurre o rinunciare alle vacanze al mare.
Dati del Codacons mostrano che, nel 2023, affittare un ombrellone e due lettini in uno stabilimento standard durante il weekend costava tra i 30 e i 35 euro al giorno. In località rinomate come Viareggio e Rimini, il costo medio era di 40 euro al giorno, salendo a 60 euro in alcune zone della Sardegna.
A Gallipoli, i prezzi potevano arrivare a 80 euro al giorno, e in lidi di livello più alto si toccavano facilmente i 120 euro al giorno. Nelle località esclusive come la Costa Smeralda, Forte dei Marmi e il Lido di Venezia, affittare una capanna o una tenda poteva costare circa 500 euro al giorno.
Il Twiga, il celebre beach club versiliano di Flavio Briatore, arrivava a 600 euro al giorno per una tenda araba. Il record spetta allo stabilimento Le Cinque Vele Beach Club di Marina di Pescoluse, in Salento, dove una postazione in prima fila costava 1.010 euro al giorno.