Questo ovviamente avrà delle conseguenze anche sul grado di dipendenza economica delle donne con l’avanzare dell’età. Loro, quindi, avranno un potere di acquisto più basso.
Un ennesimo caso di gender gap anche nel caso pensioni: alle donne sarà destinata una pensione più bassa rispetto agli uomini
Non si fa che parlare di pensioni. Con l’inizio del 2023 infatti abbiamo assistito ad un aumento delle pensioni per via degli arretrati. Molti ne hanno già beneficiato a gennaio, mentre ad alcuni arriverà sul cedolino di febbraio.
Ad aumentare nel 2023 sono stati anche i redditi relativi all’invalidità, ma non solo. Anche la soglia del limite reddituale sarà più alto, questo quindi permetterà un maggior numero di beneficiari. Sicuramente parliamo di notizie positive dal momento che il tasso di inflazione non si è abbassato e le accise sul carburante non sono state tagliate.
Anche con il nuovo anno, la maggior parte delle persone, soprattutto quelle appartenenti alla fascia più povera della popolazione, sperano in bonus e incentivi. La maggior parte di questi avevano scadenza al 31 dicembre 2022, ma alcuni sono stati rinnovati anche con il nuovo anno.
Tra questi il bonus sulla prima casa, il bonus psicologico e anche quelli sociali. Con le pensioni, così come gli stipendi, assistiamo nuovamente ad un caso di gender gap e discriminazioni. È stato infatti provato che le pensioni destinate alle donne saranno più basse rispetto a quelle degli uomini: scopriamo i motivi.
Assistiamo all’ennesimo fenomeno di gender gap. Se prima era solo una questione di stipendi, adesso invece è venuta fuori anche la questione delle pensioni. Ogni anno viene calcolata la differenza tra le pensioni degli uomini e delle donne. Secondo l’ultima indagine fatta dal Global Gender Walth Equity 2022 di WTW, la differenza tra generi si verifica in maniera maggiore con il livello di anzianità e responsabilità.
Per tale ragione tutte le donne che hanno ruoli di responsabilità raggiungono circa il 62% della ricchezza rispetto al patrimonio degli uomini. L’Europa è tra i paesi che registrano questa differenza in misura meno grave. Tra i più discriminati c’è invece la Spagna, mentre un divario davvero basso si evidenzia nei Paesi Bassi.
La differenza di genere viene fuori, oltre che nel contesto lavorativo, anche in quello pensionistico. Nel 2021 la pensione delle donne era più bassa di 500 euro rispetto agli uomini. Questo divario è dovuto soprattutto alle tendenze di mercato del lavoro.
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Le donna hanno meno opportunità di avere un lavoro rispetto agli uomini. Inoltre le donne lavorano meno ore e anni rispetto agli uomini e ricevono salari più bassi rispetto a quelli degli uomini. Ed è per questo che anche il calcolo delle pensioni porterà ad aumentare il divario di genere.
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Questo ovviamente avrà delle conseguenze anche sul grado di dipendenza economica delle donne con l’avanzare dell’età. Loro, quindi, avranno un potere di acquisto più basso.
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