Non aspettare troppo, c’è una nuova legge che può farti rischiare di perdere tutto per quanto riguarda il lavoro. Andiamo a scoprire di che si tratta
La Corte di Cassazione circa un mese fa ha emesso una sentenza, precisamente la 26264 sulla decorrenza della prescrizione dei crediti da lavoro. Questi crediti da lavoro infatti si distinguono in relazione alla veste giuridica di chi ne ha diritto.
Infatti il colui che può avere diritto ad un credito, può essere un professionista, un lavoratore autonomo oppure un imprenditore. Quindi è ben chiaro che il creditore non potrà mai essere un lavoratore dipendente da una determinata azienda. Questi crediti hanno una forte tutela legislativa e bisogna fare molta attenzione.
Vediamo più precisamente in cosa consiste la prescrizione del credito. Stiamo parlando di un istituto giuridico che se il titolare del credito non lo tiene in attività, non lo sfrutta, questo dopo un determinato periodo di tempo rischia di cessare.
Come evidenziato dalla Cassazione è un principio di affidabilità per tutti. Si basa sull’effettività dei diritti e sulla loro tutela, sulle relazioni familiari e sociali, sulle transazioni economiche e finanziarie. Quindi è importante approfittarne prima che il tempo scada ed il credito diventi inutilizzabile.
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Quanto emesso dalla Cassazione è tutto programmato per salvaguardare la sicurezza dei rapporti tra debitore e creditore. Si deve sottolineare che un’azione di credito si prescrive nell’arco temporaneo di circa 10 anni.
I lavoratori dipendenti sono come la legge garantisce anche loro tutelati. Ci sono infatti crediti che derivano da differenze retributive e crediti che provengono da differenze contributive. La “protezione” del movimento del credito avviene dal momento in cui un datore di lavoro interviene in caso di licenziamento.
Ricordiamo che prima dell’introduzione della Legge Fornero (che suscita ancora tante polemiche) si poteva salvaguardare attraverso i crediti il proprio futuro senza interruzione di rapporto con richiamo al lavoro.
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Attraverso l’introduzione del Jobs Act purtroppo per i lavoratori non c’è più quella garanzia di ottenere credito per una tutela finanziaria. Non c’è più quella sicurezza economica del dipendente anche qualora un rapporto di lavoro terminasse.
Ciò vuol dire che un dipendente a causa del dubbio sulla futura tutela, si ritrova in uno stato di timore tale per cui, in costanza di rapporto, è propenso a non poter far valere ciò che gli spetta.
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