Gas, il rischio che può subire l’Italia nei prossimi mesi: cosa può succedere

C’è un forte rischio che l’Italia può ritrovarsi senza gas, fondamentale per il riscaldamento del paese. Cosa può succedere? 

La guerra tra Ucraina e Russia è un danno globale, ma in special modo per l’Europa e per i cittadini che vi abitano. Soprattutto quelli che si vedranno aumentare il prezzo delle materie energetiche e che non sanno come affrontare questo gravoso problema.

Il caro energia inoltre in Italia, aumenta, le bollette arrivano mensilmente e gli italiani aspettano novità su ciò che è stato detto prima delle elezioni. Inoltre come ben sappiamo lo Stato ha imposto anche ei parametri di consumare poco nei prossimi mesi per non restare senza energia.

Pericolo per l’Italia di non avere gas per l’inverno

Il problema del gas in Italia sta cominciando a prendere contorni molto gravosi e abbastanza difficili da risolvere. La Russia ha tagliato i rifornimenti ed ha aumentato i prezzi del gas naturale che è diventato insostenibile. C’è il serio rischio infatti, che l’Italia nei mesi invernali possa rimanere senza gas.

Ed ecco quindi, che il Governo di Giorgia Meloni, neo premier dovrà far qualcosa per aiutare le milioni di famiglie italiane per fronteggiare il problema e cercare di agire quanto più presto possibile senza arrivare sull’orlo di una crisi ancor più grave.

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Nonostante in questi mesi l’Italia abbia chiuso accordi con i paesi africani di Algeria, Libia ed Egitto, non si ferma la ricerca di ulteriori aiuti per avere rifornimenti materia combustibile volta al riscaldamento del paese.

Il pericolo annunciato dall’Eni

L’Eni attraverso il suo amministratore delegato Claudio Descalzi ha fatto sapere che c’è un forte rischio che gli italiani possano restare senza fonti di calore nei mesi invernali. Infatti ciò che è successo in Austria, dove un rifornimento di gas russo non è stato lasciato passare in Italia è un forte segnale di pericolo.

L’ Italia ha bisogno del gas russo per andare avanti, infatti le forniture provenienti dalla Russia, sono il 10% del totale dei fornimenti italiani, quindi sarebbe necessario risolvere il contenzioso tra Gazprom e chi gestisce i tubi austriaci per lasciarli passare in Italia.

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L’ Italia tra i paesi “paracadute” ha anche l’Azerbaijan che garantisce una buona quantità di materia energetica. Ma non si sa fin quando può durare. Nonostante i prezzi dei kilowattora crescano, lo Stato non può far restare i suoi cittadini al freddo e al buio.

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