Adolescente cade dalla finestra di una struttura per minori e muore: indagini in corso

Un ragazzo di 17 anni è morto in ospedale per le ferite riportate dopo essere caduto da una finestra del Civiform di Cividale del Friuli (Udine). Aperto un fascicolo per omicidio colposo.

Ha lottato tra la vita e la morte per tre giorni, ma alla fine non ce l’ha fatta. È morto nel pomeriggio di mercoledì il ragazzo kosovaro di 17 anni che nella notte tra domenica e lunedì è caduto da una finestra del Civiform di Cividale del Friuli (Udine).

Il giovane, ospite della struttura, dopo la caduta era stato trasportato in ospedale d’urgenza, dove nulla è stato possibile per salvarlo. Sul caso è stato aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti e le indagini sono affidate ai carabinieri.

Cividale, 17enne muore cadendo dal primo piano del Civiform: si indaga per omicidio colposo

La Procura della Repubblica di Udine ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti sulla morte di Dren Bajrami, ragazzo kosovaro di 17 anni deceduto dopo essere caduto da una finestra del Civiform di Cividale del Friuli, struttura che ospita minori non accompagnati.

La tragedia si è consumata nella notte tra domenica 18 e lunedì 19 settembre. Stando a quanto ricostruito sino ad ora, come riferisce la redazione de Il Friuli, il ragazzo si trovava nella propria camera al primo piano, quando è precipitato dalla finestra finendo al suolo.

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Immediato l’intervento dei soccorsi che hanno trasportato il 17enne presso l’ospedale Santa Maria della Misericordia del capoluogo di provincia, dove è arrivato in condizioni disperate. Nonostante tutte le cure del caso, mercoledì, a tre giorni di distanza dal drammatico episodio, Dren è morto nel reparto di terapia intensiva del nosocomio friulano.

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I carabinieri di Cividale hanno avviato subito le indagini, coordinate dalla Procura, per stabilire quanto accaduto. In tal senso, riporta Il Friuli, l’autorità giudiziaria ha disposto l’esame autoptico sulla salma che verrà effettuato nelle prossime ore. Ad ora sembra essere escluso l’eventuale coinvolgimento di terze persone nell’accaduto.

L’adolescente era arrivato in Italia lo scorso febbraio era stato ospitato dalla struttura, dove seguiva diversi corsi per integrarsi al meglio nel nostro Paese.

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