L’adolescenza è un periodo della vita estremamente complicato, carico di cambiamenti. Molti lo ricordano con nostalgia e si pentono di non aver osato di più. Quali sono i rimpianti più comuni?
“Quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c’è certezza“. Con queste parole Lorendo de’ Medici dava inizio alla sua poesia “Il trionfo di Bacco e Arianna”. Nonostante siano passati sei secoli, il testo rimane ancora di un’attualità straordinaria.
Il tema della caducità della vita ha accompagnato da sempre la letteratura, interpretando il comune sentire della società. É un invito a godere del momento, di gioire appieno degli “anni verdi” della nostra esistenza perché cosa il futuro ci riserverà è un mistero. Eppure, sono moltissime le persone che, ripercorrendo con l’occhio della memoria il periodo adolescenziale, confessa di avere dei rimpianti e, tornando indietro, probabilmente avrebbero osato di più. Sul portale Quora, un sito creato appositamente per porre domande su qualsiasi argomento, un utente ha chiesto al popolo del web proprio quali siano i personali rimpianti più grandi rimpianti dell’adolescenza. Ha ricevuto una valanga di risposte con contenuti interessanti e variegati. Ve ne proponiamo qualcuna: scoprite se vi rispecchiate.
L’adolescenza è un periodo magico e allo stesso terrificante della vita, denso di cambiamenti. Non si è più dei bambini ma è ancora presto per definirsi adulti.
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Sul portale Quora è stato chiesto: “Quali sono i tuoi più grandi rimpianti dell’adolescenza?”. Invitandovi a cogliere ogni occasione che il mondo che vi circonda saprà offrirvi, leggete alcune delle risposte più comuni. Potreste riconoscervi e avere una sensazione di tranquillità sapendo che non siete soli.
Un utente ha scritto: “Ho un unico, grande rimpianto: quello di non averla vissuta (l’adolescenza) emotivamente, sentimentalmente appieno perchè imbrigliato, imprigionato dall’esperienza del primo amore”.
Un altro, invece, avrebbe voluto impegnarsi di più nell’istruzione: “Rimpiango di non aver studiato di più, tanto alle medie quanto alle superiori. Avrei risparmiato a mia madre e a me stesso un sacco di ansia, tristezza, arrabbiature (sue e mie), delusioni, e soprattutto tanti soldi spesi in ripetizioni”.
Altri ancora rimpiangono di non essere stati più forti e non aver saputo affrontare situazioni difficili: “ho permesso che i miei compagni di classe mi facessero sentire inferiore intellettualmente”. E ancora: “Ho lasciato che in molti mi calpestassero perché io stessa pensavo di non valere nulla”. Alcuni si pentono di essere stati troppo timidi e aver fatto da tappezzeria in feste e occasioni conviviali.
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Molti avrebbero voluto essere meno responsabili e più “leggeri”, altri hanno rinunciato a passioni come arte e poesia, non hanno studiato una lingua straniera o uno strumento musicale, non hanno coltivato le giuste amicizie. Alcuni cambierebbero indirizzo di studi se potessero tornare indietro o avrebbero viaggiato di più.
E voi, avete più rimpianti o rimorsi?
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