Operaio trovato morto in mare: a lanciare l’allarme due passanti

Un operaio di 46 anni è stato trovato senza vita ieri mattina nel mare di Porto San Giorgio, in provincia di Fermo. Si indaga per capire le cause che hanno provocato il decesso dell’uomo.

Il cadavere di un uomo è stato trovato ieri mattina nelle acque di Porto San Giorgio, in provincia di Fermo. A notarlo, durante una passeggiata sulla spiaggia, sono stati due passanti hanno poi chiamato le forze dell’ordine.

Immediatamente un bagnino che si trovava sul posto si è lanciato in acqua per raggiungere l’uomo. Nel frattempo sono arrivati i soccorsi e la Guardia Costiera. Dagli accertamenti è emerso che si trattava di un operaio di 46 anni, ma non è chiaro quali siano le cause del decesso.

Porto San Giorgio, uomo di 46 anni trovato morto in mare: a lanciare l’allarme due passanti

Tragica scoperta nella mattinata di ieri, giovedì 1 settembre, a Porto San Giorgio (Fermo). Un uomo è stato trovato morto in mare intorno alle 9. Si tratta di Massimiliano Rossi, operaio di 46 anni residente a Monte Urano.

L’allarme è scattato quando due persone che si trovavano in spiaggiano hanno visto una sagoma in acqua. Subito, riporta la redazione de Il Corriere Adriatico, un bagnino si è lanciato in acqua con un pattino, accompagnato da un muratore che era sulla spiaggia, per raggiungere l’uomo. Intanto sono stati avvertiti i soccorsi.

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Sul luogo del ritrovamento sono arrivati gli uomini della Guardia Costiera ed il personale del 118. Per il 46enne, però, era ormai troppo tardi: i soccorritori hanno potuto solo constatarne la morte. Ora si dovranno stabilire le cause, l’ora del decesso e come l’operaio, sia finito in mare. Si indaga anche per determinare il perché Rossi, che indossava abiti non sportivi, si trovasse da solo in spiaggia a quell’ora del mattino.

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L’ipotesi al momento più accreditata ad ora, scrive Il Corriere Adriatico, è quella dell’annegamento provocato da un improvviso malore. A fornire, però, risposte più dettagliate saranno i successivi accertamenti delle forze dell’ordine. La salma, dopo il trasferimento in obitorio, è stata restituita alla famiglia per la celebrazione delle esequie senza la disposizione di ulteriori esami.