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Economia

Partita IVA 2022: ecco cosa cambia quest’anno

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Aurora De Santis

Se hai aperto, o hai intenzione di aprire, la partita IVA è importantissimo informarti subito: ecco cosa sta accadendo.

Quest’anno ci sono stati moltissimi cambiamenti a livello fiscale. Basti pensare all’introduzione dell’obbligo della fattura elettronica, i cambiamenti che riguardano la dichiarazione dei redditi e molto atro ancora.

Partita IVA 2022: ecco cosa cambia quest’anno – Tuttogratis.it

Sembra però che le novità per i contribuenti non siano ancora finite, ci sono importantissime news che riguardano i possessori della partita IVA. In particolare tutte le persone che hanno adottato il regime ordinario. Questo tipo di partita IVA comprende il pagamento dell’IVA, a differenza di quella in regime forfettario, ma ti permette anche di avere moltissime detrazioni fiscali quando fai la dichiarazione dei redditi. Infatti, ad esempio, puoi detrarre spese veterinarie, spese mediche e tantissime spese per le quali hai  scelto di sfruttare i vari bonus edilizi di quest’anno. Vediamo subito cosa sta accadendo.

Partita IVA in regime ordinario: ecco quanto devi pagare

Partita IVA in regime ordinario: ecco quanto devi pagare – Tuttogratis.it

Come ti ho già anticipato, se hai aperto una partita IVA in regime ordinario ci sono parecchie spese che puoi detrarre dalle tasse. Oltre i vantaggi fiscali di questo tipo di regime fiscale ci sono anche delle spese che devi sostenere e che, in particolare, riguardano l’IRPEF e i contributi che dovrai versare all’INPS per la tua futura pensione. Queste spese sono obbligatorie e non puoi assolutamente esimerti dal pagarle.

Vediamo prima quali sono le percentuali dell’IRPEF che devi versare in base al tuo fatturato. A differenza del regime forfettario che ha un’aliquota fissa, per chi ha il regime ordinario l’aliquota IRPEF cambia in base ai guadagni annui:

  • Se guadagni al massimo 15 mila, l’aliquota è al 23%.
  • Fino a 28 mila euro è del 27%.
  • Se guadagni fino a 55 mila l’IRPEF è al 38%.
  • Fino a 75 mila euro dovrai versare il 41%.
  • Se invece superi i 75 mila euro di fatturato l’aliquota è del 43%.

Devi tener presente che la percentuale dell’IRPEF non si basa sulle somme lorde bensì sulle cifre che hai guadagnato e togliendo le varie detrazioni. Per quanto riguarda invece i contributi previdenziali essi dipendono dalla categoria a cui appartieni e quindi al Codice ATECO. Ad esempio, se sei un commerciante verserai una percentuale diversa all’INPS rispetto ad un geometra. Quindi ti consiglio di andare a controllare sul sito ufficiale dell’istituto le somme da versare in base alla tua professione.

Aurora De Santis

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