Dopo un lungo periodo di calma, ecco la tempesta: si torna a parlare di pensioni. La Lega ha già introdotto la misura che intende far attuare dal prossimo anno, quando si sarà esaurita Quota 102. Si tratta della Quota 41, un’altra forma di pensione anticipata.
Il funzionamento di Quota 41 è molto semplice: da la possibilità a chiunque di andare in pensione al raggiungimento del 41° anno di contribuzione, indipendentemente dall’età anagrafica.
Dal punto di vista prettamente normativo, la “normale” Quota 41 sarebbe riservata a chi ha iniziato a versare i propri contributi prima dei 19 anni (e deve averne versati almeno 12) e a chi svolge lavori particolarmente usuranti.
Ora la Lega vuole estendere la misura a tutti e ha l’appoggio dei sindacati. Ma l’adozione di questa misura pensionistica avrebbe un effetto di cui non si può non tenere conto sulle finanze pubbliche. Stando ai calcoli dell’Inps, nel primo anno verrebbero spesi ben 4 miliardi, mentre in 10 anni i soldi spesi sarebbero ben 9 miliardi.
Si chiama Quota 41 perché l’unico requisito richiesto è quello contributivo, non ci sono limiti anagrafici da rispettare.
Attualmente, vi rientrano i lavoratori precoci che hanno versato almeno 12 mensilità contributive entro il 31 dicembre 1995. Ma non basta, i contributi Inps devono essere stati versati prima del compimento del 19° anno di età. Possono farne richiesta alcune categorie di persone:
– i disoccupati che non percepiscono l’indennità da almeno tre mesi;
– chi assiste un familiare (entro il secondo grado di parentela) con handicap grave da almeno 6 mesi;
– gli invalidi civili con un’invalidità superiore al 74%;
– coloro che hanno svolto lavori usuranti o gravosi per almeno sette anni negli ultimi dieci anni di attività lavorativa.
Sembrerebbe tutto perfetto, se non fosse che l’Inps ha stimato delle spese record per mettere in atto questa misura per come la vorrebbero la Lega ed i sindacati.
Sarebbero necessari 4 miliardi per l’attivazione, che diventeranno 9 al concludersi del decimo anno.
Non a caso, il governo non ha mai preso in considerazione questa ipotesi. Da parte sua l’Inps ha proposta un’alternativa più abbordabile. Pasquale Tridico ha un progetto leggermente differente, ma con finalità simili. Permettere alle persone di andare a pensione 63-64 anni con la sola quota contributiva. La parte retributiva, invece, sarà percepita a partire dal sessantasettesimo anno d’età, ossia con l’ingresso nell’età pensionistica legale. In questo caso, questa misura verrebbe a costare poco più di 400 milioni.
Tuttavia, la Lega non sembra d’accordo sulle stime calcolate dall’Inps, ritenendole esagerate, e continua a proporre Quota 41.
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