Con l’arrivo di giugno, si apre la stagione della dichiarazione dei redditi. I lavoratori che hanno cambiato lavoro nel corso dell’anno precedente dovranno fare i conti con una sorpresa piuttosto spiacevole: pagare una quota aggiuntiva di Irpef rispetto a quanto già pagato mensilmente.
Il rischio di vedersi inserito debito Irpef nella dichiarazione 730 riguarda color che hanno due CU, ossia le persone che hanno cambiato lavoro, i lavoratori in Naspi, chi è stato in cassa integrazione.
Grazie alla CU, il documento che serve per la compilazione del modello 730, il datore di lavoro calcola il sostituto d’imposta ed effettua il conguaglio Irpef sulle somme percepite dal contribuente (solitamente nel mese di dicembre).
Tuttavia, se si riceve il proprio reddito da due datori di lavoro o enti diversi che non vengono conguagliati, bisognerà fare una rettifica quando si compila la dichiarazione dei redditi per ottenere l’importo esatto delle tasse. Nella maggior parte dei casi, si paga di più.
I redditi percepiti saranno sommati che comporterà il ricalcolo dell’Irpef.
Modello 730/2022 a debito con due CU: ecco perché si paga di più
I contribuenti che sono in possesso di due o più CU sono tenuti a presentare il modello 730, per calcolare esattamente l’Irpef che si deve pagare. L’obbligo spetta a chi deve pagare un’imposta superiore a 10,33 euro.
Un lavoratore ha avuto due lavori diversi durante l’anno; una dichiarazione CU stabilisce che il suo reddito era il 10.000€ e l’altra di 7.000€.
Il primo datore avrà applicato un’aliquota del 23% per il lavoro da 10.000 euro, mentre il secondo, da 7.000 €, è stata applicata la no tax area.
Con due CU, i due redditi vanno conguagliati. Il reddito diventa così 17.000€ e la base imponibile per l’Irpef sarà un’altra. Ovvero sarà superiore, dato che rientrerà nell’aliquota del 25%.
Nella maggior parte dei casi, il conguaglio del modello 730/2022 sarà quasi sicuramente a debito, proprio per il motivo sopracitato.