Invitalia è l’affidataria per l’esecuzione di una nuova misura a sostegno dei processi di digitalizzazione delle Piccole e Medie Imprese. A questo programma sono stati destinati 30 milioni di euro, che sono destinati delle micro-imprese che hanno l’intenzione di migliorarsi attraverso l’acquisizione di servizi e prodotti digitali dedicati all’esportazione.
Si chiama “Bonus export digitale” ed è dedicato alla digitalizzazione dei servizi di export da parte delle imprese.
Per poter ricevere il bonus è prevista l’istituzione di un elenco delle società fornitrici abilitate a fornire le prestazioni e i servizi necessari per ottenere l’agevolazione.
A questo elenco potranno iscriversi le società che hanno capacità nello sviluppo di impresa o di transizione digitale dedicata all’export. Queste società dovranno dimostrare le loro competenze in materia, certificando di aver fornito servizi o prestazioni per un ammontare di almeno 200.000 € negli ultimi tre anni.
Il bando è aperto dal 16 maggio fino al termine ultimo è previsto per il 15 luglio 2022, se le risorse non si esauriranno prima. La tempestività è un elemento fondamentale.
Bonus export digitale: le spese coperte
Il bando rientra all’interno dei principi stabiliti dalla Convenzione MAECI-ICE, che ha lo scopo di promuovere o rafforzare la diffusione di tutti i prodotti Made in Italy attraverso strumenti digitali.
Questo bando prende la forma di bonus a fondo perduto (ossia di soldi che non devono essere restituiti) per coprire determinate spese, come quelle per l’acquisizione di soluzioni digitali per l’export, fornite da imprese iscritte nell’elenco delle società abilitate.
Il particolare, si intende: la realizzazione di siti di e-commerce verso l’estero, siti e/o app mobile e che prevedano l’automatizzazione delle operazioni di trasferimento, l’aggiornamento e gestione degli articoli da e verso il web. Le spese coperte si estendono pure al marketing, con l’elaborazione di strategie di comunicazione, informazione e promozione e servizi di consulenti per la gestione dei processi di sviluppo. Infine, sono coperti tutti gli acquisti di dotazioni di upgrade hardware necessarie alla realizzazione dei servizi sopra elencati.
Non sono comprese invece le spese per acquisti generici di hardware, i costi per imposte e tasse o registrazione della proprietà intellettuale e le spese legali e notarili e tutte quelle ordinarie per attività amministrative o aziendali.
Tutte le spese dovranno essere effettuate successivamente alla data di presentazione della domanda.
Bonus export digitale: l’importo del bonus e i beneficiari
I contributi possono arrivare a 4.000 euro per le micro-imprese, a fronte di spese ammissibili non inferiori, al netto dell’IVA, a 5.000 euro e a 22.500 euro alle reti e consorzi a fronte di spese ammissibili non inferiori, al netto dell’IVA, a 25.000 euro.
L’erogazione avviene con un unico pagamento, dopo la rendicontazione delle spese sostenute presso società fornitrici iscritte all’elenco dedicato. Con rendicontazione delle spese si intende la fornitura di tutte le fatture di pagamento.
Le tempistiche per l’erogazione dovrebbero essere abbastanza celeri, si stima che questa avvenga entro 90 giorni dalla presentazione della richiesta, qualora la documentazione risulti regolare e i requisiti del beneficiario siano ammissibili.
Il Bonus Export Digitale è stato pensato per le micro-imprese manifatturiere, anche costituite in forma di reti o consorzi. Per cui possono accedere tutte le imprese che hanno meno di 10 dipendenti e un fatturato inferiore a 2 milioni di euro, le imprese manifatturiere che hanno un codice ATECO Primario con codici compresi tra 10.00.00 e 33, le Reti ed i Consorzi.
Non possono partecipare imprese che hanno già aderito ad altri bandi o che sono in stato di liquidazione.