Ottenere 250.000€ senza restituirla per avviare un’azienda

Incentivare l’auto-imprenditorialità è sempre una soluzione cara al governo. Per  questo motivo, il Ministero dello Sviluppo Economico dedica ogni anno ben 200 milioni di fondi ad un progetto particolare: quello dedicato allo sviluppo dell’imprenditorialità femminile.

Incoraggiare le donne a diventare imprenditrici è tema caro al governo. In questo modo è possibile conseguire due obiettivi diversi: aumentare l’occupazione nel nostro paese – in particolare l’auto-impiego, ma non solo – e le donne lavoratrici.

L’Italia è uno dei paesi più arretrati, rispetto agli altri stati europei, per quanto riguarda i dati sulla parità di genere. Le donne risultano sempre sottoccupate rispetto agli uomini, in particolare nelle regioni del Meridione.

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Moltissime riscontrano grandi difficoltà a conciliare carriera e maternità, per esempio. Anche per questo motivo, il governo ha deciso di intervenire da questo punto di vista, con un premio per le mamme che decidono di rientrare in anticipo dal congedo di maternità. Ma essere lavoratrici ed essere mamme non vuol dire ritrovarsi in una situazione agli antipodi: c’è chi è riuscito anche ad unire le due “mansioni” in una sola, come le tagesmutter.

Come lo stato aiuta le donne imprenditrici

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Ovviamente, lo stato ha deciso di rivolgere la propria attenzione ad una fascia molto più ampia di donne. Non sarebbe un’esagerazione dire che si rivolge a tutte le donne che hanno la residenza in Italia.
I 200 milioni stanziati sono destinati al Fondo impresa femminile, che permette alle aspiranti o alle novelle imprenditrici di ricevere fino a 250.000 euro di fondi.
L’aiuto è così composto:
– chi chiede fino a 100.000€ per realizzare il proprio progetto, può avere fino a 50.000 euro a fondo perduto (ossia, una cifra che non deve restituire).
– chi chiede fino a 250.000€ può avere il 50% della somma a somma a fondo perduto, ossia 125.000 euro.
La parte rimanente dovrà essere compensata con altri mezzi dall’aspirante lavoratrice autonoma, in modo da dimostrare la sua resilienza economica di fronte all’impresa.

Come funziona l’erogazione

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L’ente che si occupa della selezione e dell’erogazione dei fondi è Invitalia, un’agenzia governativa che sottostà alle direttive del Ministero dell’Economia. In origine, l’agenzia – quando ancora si chiamava Sviluppo Italia – ha affrontato una fase di riordino dopo una serie di investimenti sbagliati: la concessione di fondi avveniva in maniera più blanda, nei confronti di soggetti che non erano davvero in grado di sviluppare il proprio progetto.
Per questo motivo, la commissione esaminatrice è molto attenta per quanto riguarda le possibilità di successo del progetto.
In fase di compilazione della domanda, è necessario avere le idee più chiare possibile, in modo da far capire come si sia preso sul serio il proprio desiderio di diventare imprenditrice.

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