Guadagnare giocando ai videogiochi: il caso brasiliano

Il mondo dei videogiochi è molto cambiato nel corso degli anni. Non si tratta più di una passione di nicchia riservata ad un numero ristretto di persone o ai ragazzi più giovani. Giocare ai videogiochi è diventato un modo per guadagnare dei soldi, ed in alcuni casi uscire anche dalla povertà.

Il mondo dei videogiochi raccoglie al suo interno miliardi e di miliardi di dollari. Solo in Italia ha un valore commerciale di 2,2 miliardi di euro.

Questa attività si è trasformata nel corso del tempo, dando la possibilità di esprimersi in vari modi. Ormai giocare non vuol dire più rinchiudersi nella propria camera da soli – o al massimo con qualche amico o conoscente.

Guadagnare giocando ai videogiochi: il caso brasiliano – tuttogratis.it

E’ possibile interagire con migliaia e migliaia di utenti aprendo un account ed un canale Twitch, per far seguire le proprie sessioni e stare quindi in compagnia di persone sparse per tutto il mondo. Esistono dei tornei per numerosi videogiochi, come gli e-sport, ma nono solo, dove si possono vincere premi in denaro da migliaia di dollari.
Grazie agli NFT è possibile migliorare utilizzare le criptovalute guadagnate mentre si era collegati, per comprare cose reali e migliorare la propria vita.
Il mondo collegato ad Internet torna a mostrare le sue mille opportunità: il caso dei videogiocatori-imprenditori è accostabile a quello degli youtuber che hanno cominciato a guadagnare grazie ai contenuti che creano sulla loro piattaforma.

Il fascino dei videogiochi

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Il mondo dei videogiochi ha sempre avuto un grande fascino, soprattutto per i suoi utenti: la possibilità di evasione dalla realtà e di vivere delle avventure incredibili è massimizzata dal fatto che l’utente è in grado di interagire attivamente con il mondo virtuale che lo circonda. In certi casi, ii videogiochi costituiscono un riparo da una realtà violenta e degradata, com’è quella delle favelas e delle periferie urbane. In Brasile si è verificato un caso molto interessante: chi ha è entrato in contatto con il mondo dei videogiochi – opportunità piuttosto recente visto che la connessione ad Internet costituisce una recente possibilità per gli abitanti delle favelas – si è allontanato dal mondo delle gang.
Pertanto, l’influenza dei videogiochi sembra smentire le molte accuse ricevute nel corso degli anni. Spesso ci sono stati attacchi da parte di politici, associazioni di categoria, ecc. riguardo a possibili comportamenti scorretti imputati alla pratica del videogioco.

Il caso brasiliano tra istruzione, dirette ed NFT

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A portare alla grande svolta in Brasile è stato proprio il Covid. Durante il lockdown si è registrata una forte crescita nell’utilizzo dei videogiochi.
Nel giro di due anni, da questa esperienza, sono sorte diverse realtà “imprenditoriali”.
Una di queste è Afro Games: fondata da Ricardo Chantilly, affascinato dalla varietà di offerte che ruotano intorno a questo mondo, ha fondato una scuola di programmazione – dove è anche possibile imparare l’inglese – frequentata da 100 studenti. Lo scopo dichiarato è quello di contrastare la povertà sociale, monetaria ed educativa. Gli studenti percepiscono anche uno stipendio di 170 euro al mese, in modo da poter frequentare l’istituto senza dover pensare ad altro.
Altri si sono dati allo streaming su Twitch: per uno streamer proveniente dalle favelas brasiliane, basta una diretta seguita da circa 850 persone – cifra alta ma non impossibile da raggiungere – per avere le entrate necessarie per sostenere economicamente la propria famiglia.
Il ventunenne Gean Guilherme Santos Lopes ha fondato un’azienda tech che lavora con gli NFT. Con la sua azienda è riuscito ad aiutare molte famiglie con donazioni alimentari in cambio di NFT: con la vendita del Paulinho’s Snack è riuscito a far ricostruire la casa di una signora anziana.

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