Dopo un biennio di pandemia e dall’introduzione di Ambizione Italia, un piano quinquennale dal valore totale di 1,5 miliardi di euro, Microsoft può tirare un sospiro di sollievo, dati gli ottimi risultati ottenuti. Il progetto, che si è occupato della formazione di circa 2 milioni di persone, punta ad un altro obiettivo entro settembre 2022.
Annamaria Bottero, Direttrice Divisione Customer Experience & Success di Microsoft, ha dato a Cesare quel che è di Cesare: il Covid ed i lockdown sono stati duri per tutti, ma, probabilmente, i traguardi che sono stati raggiunti in due anni, in tempi normali avrebbero richiesto una decade.
Per cui, se l’Italia, attualmente quindicesima nell’indice Digital Economy and Society Index (DESI), lista che segnale il livello di digitalizzazione dei Paesi dell’Unione Europea, vuole guadagnare posizioni, non deve fare altro che mantenere questo ritmo spedito.
Tutte le nuove grandi questioni da affrontare, ossia sicurezza, un nuovo modo di concepire il lavoro e sostenibilità, hanno un punto in comune: il cloud computing. Questa tecnologia, che solo in Italia corrisponde a 3,84 miliardi di euro nel 2021 (16% in più rispetto allo scorso anno), è la tecnologia che andrà a caratterizzare le evoluzioni future.
Non è un caso che negli ultimi anni gli attacchi sono aumentati del 670%: le aziende esposte agli attacchi sono moltissime. Per questo motivo (oltre che per rimanere leader nel settore) la Microsoft investe ogni anno 20 miliardi di euro in ricerca e sviluppo del cloud e della cybersecurity.
Ma la tecnologia cloud non si è rivelata fondamentale solo per quanto riguarda la sicurezza dei dati, ma anche per contribuire al rapido mutamento richiesto dalla pandemia per quanto concerne il metodo di lavoro: ad inizio 2020, le aziende si sono trovate di fronte ad un trauma improvviso, a cui era necessario però rispondere nel modo più veloce possibile per continuare a fornire un servizio all’altezza delle aspettative dei clienti.
A essere cambiato non è solamente il modo di lavorare delle aziende, ma anche quello dei lavoratori. Una nuova mentalità sta caratterizzando il mondo del lavoro: a contare non sono più solo guadagni e rendimento, ma anche benessere. Per esempio, moltissime persone costrette a lavorare da remoto per molto tempo, hanno cominciato a sentirsi sole e vedere la propria quotidianità colpita direttamente da questo elemento.
Per cui uno dei prossimi passi da affrontare, sarà quello di dare la possibilità alle persone di interagire tra di loro, sempre in quest’ottica che vuole le persone al centro dell’azienda.
Il mondo ha ormai intrapreso un cammino da cui non si può far ritorno per quanto riguarda la digitalizzazione del lavoro e il lavoro ibrido. In particolare, il lavoro ibrido permette di avere il giusto equilibrio tra vita lavorativa e vita privata.
Moltissime aziende vedono il binomio tra progresso ed eco-sostenibilità come inscindibile, anche se la strada da fare è ancora lunga.
Il cloud-computing conferma questa dicotomia, ed i traguardi raggiunti sono innegabili: fino a pochi anni fa era necessario spostarsi anche solo per mettere una firma, ma ora non è più necessario: in questo modo vengono abbattute spese per il viaggio ma anche l’inquinamento che quel viaggio avrebbe comportato.
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