Il calcio non è solo lo sport più popolare del mondo, è anche un enorme business che garantisce miliardi di introiti. Quello che forse non si sa è che i guadagni non sono solo una prerogativa delle aziende coinvolte.
Nel giro di 8 mesi, la nazionale italiana è passata dalle stelle alla stalle. Dopo la vittoria agli Europei, che si sono tenuti nel Regno Unito, le aspettative per i Mondiali del Qatar erano davvero altissime.
Peccato che tutto sia andato in fumo, a Palermo, nella sera del 24 marzo. La mancata vittoria azzurra ha sancito l’esclusione dalla competizione più importante, per la seconda volta di fila.
La delusione è abbastanza diffusa, moltissime persone si sono lamentate sui social della brutta figura della nazionale, resa ancora più cocente dal successo della scorsa estate.
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Tuttavia, non c’è solo da considerare l’umiliazione sportiva, ma tutta una serie di guadagni economici che avrebbero potuto beneficiare all’economia italiana, in questi tempi di crisi.
E quando si parla di mancati guadagni non ci si riferisce solo alle mancate sponsorizzazioni per la FIGC o ai diritti televisivi. O ai premi pecuniari che spettano ai vincitori e ai partecipanti: 45 milioni di euro per la squadra vincitrice.
Il discorso è molto più ampio.
Calcio ed economia
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Esiste una teoria economica secondo la quale ogni grande vittoria sportiva è in grado di avere degli effetti positivi sul prestigio internazionale del paese, e quindi anche sull’economia. Per esempio, i prodotti di un paese che ha vinto Europei o Mondiali risultano più appetibili per gli acquirenti esteri.
Per esempio, si stima che la vittoria agli Europei del 2022 abbia contribuito a far crescere il PIL dello 0,7%. Nulla in confronto a quello generato dal trionfo ai Mondiali del 2006, che aveva portato ad una crescita del 4,1%.
Ma il PIL non è l’unico ad essere coinvolto. Tra 2006 e 2007 si verificò anche un boom delle esportazioni, in un contesto di fermento che riguardava anche i consumi interni.
Insomma, una vittoria a calcio contribuisce a generare un effetto di fiducia e speranza che induce la gente a consumare prodotti italiani.
Secondo Goldman Sachs, una qualificazione ai Mondiali del 2018 avrebbe contribuito a ridurre lo spread tra Btp e Bund, mentre una vittoria mondiale avrebbe significato un aumento del 3% delle borse italiane.