Quanto è l’importo dell’assegno di disoccupazione per chi ha lavorato nell’agricoltura e per 180 giorni.
Nel malaugurato caso in cui si abbia perso o si sia in procinto di perdere il lavoro, è doveroso sapere a quanto ammonterà la propria disoccupazione. E’ un dato importantissimo, perché su questa cifra si baserà la vita di una persona o di un’intera famiglia per un periodo che potrebbe durare vari mesi. Sapere quello a cui si va incontro è il modo migliore per potersi organizzare e superare le difficoltà che arrivano. Ecco tutte le informazioni da sapere per chi ha lavorato 180 giorni nel settore agricolo.
Disoccupazione agricola con 180 giornate: quanto si prende
Per saperlo bisogna prima analizzare l’estratto conto contributivo di ogni singolo lavoratore. Per poterlo fare, bisogna andare sul sito dell’INPS, cliccare prima su “disoccupazione agricola” e poi su “prospetto di contributo”.
Questo è l’unico vero metodo per sapere con esattezza l’importo che si andrà a percepire. Tuttavia si potrà effettuare il calcolo, bisogna aver già presentato la domanda per l’assegno di disoccupazione.
Disoccupazione agricola con 180 giornate: a chi spetta
Al momento, l’assegno di disoccupazione agricola è un diritto che spetta a tutti i lavoratori iscritti negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli indipendenti, che hanno almeno da due anni la copertura assicurativa contro la disoccupazione involontaria e abbiano versato almeno 180 contributi giornalieri, nei due anni precedenti alla presentazione della domanda.
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Bisogna, però, sempre ricordare che un totale di giorni di lavoro non corrispondono allo stesso numero di giornate contributive: si potrebbe avere lavorato dei giorni senza aver l’obbligo di versare i contributi; ciò fa abbassare il numero dei contributi che sono stati versati.
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Disoccupazione agricola con 180 giorni: cosa si può fare
Oltre a fare richiesta del contributo di disoccupazione, si possono tentare altre strade alternative, per provare ad aumentare le entrare che si potranno godere. Si potrebbe aver diritto a detrazioni o all’assegno familiare. Tutti questi modi possono dare una mano durante il periodo in cui non si lavora.