Con gli scarti delle mele noi ci trucchiamo: la bio-economia non butta via nulla

In cucina non si butta via nulla, anzi; le bucce di mele che molti di voi hanno fino ad ora buttato nella pattumiera, possono diventare dei cosmetici dalle molteplici proprietà.

Gli scarti delle mele diventano un cosmetico
Gli scarti delle mele diventano un cosmetico -Tuttogratis- 20211221

Che le mele sono dei frutti ricchi di proprietà e vitamine per il nostro organismo lo sapevamo. Non sapevamo però che le loro bucce possono diventare un’alleato nella routine di bellezza. Le mele piemontesi, in particolare, saranno l’ingrediente principale della start up Vortex, che avvierà una linea cosmetica di mele coltivate in Piemonte. Questo progetto è il risultato di un programma finanziato dall’Unione Europea per promuovere l’economia circolare attraverso la bio-economia. Nonostante sia l’Alto Adige, a raccogliere all’anno 950.000 tonnellate di mele, l’idea di proporre la sansa di mele come cosmetico è stata piemontese.

Nuova vita agli scarti delle mele

Gli scarti delle mele diventano un cosmetico -Tuttogratis- 20211221
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Non buttare via le bucce di mele significa sfruttare il ciclo produttivo della natura in tutte le sue fasi. Identificare negli scarti della frutta una risorsa da impiegare nel settore della cosmesi, permette di concedere una nuova opportunità alle bucce che sono sempre state buttate via. Così come riporta il Sole 24 ore -il progetto AlpBioEco è tra i finalisti degli Award 2021, gli awards che premiano i progetti regionali più innovativi e promettenti finanziati con i fondi europei.-

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Questo progetto riesce così a reimpiegare un alimento presente in tutte le tavole italiane e, anche se per ora, le mele non trattate sono ancora più vendute di quelle impiegate per usi alternativi, le possibilità di rimpiego degli alimenti si sta ampliando verso un economia completamente circolare. Sempre le mele, sono le protagoniste di un altro progetto che le vede protagoniste anche nel mercato della moda. L’apple skin è infatti “l’invenzione” dall’azienda Frumat, un alternativa naturalmente “vegana” alla pelle animale.

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Questa nuova pelle a base di mele è ora utilizzata per realizzare borse, giacche, vestiti e cappelli. Hannes Parth il Ceo di Frumat racconta che l’idea dell’ “apple skin” è frutto in realtà di un caso, oggi però l’azienda trasforma circa 30 tonnellate di mele al mese per realizzare vestiti, arredi e accessori. Mangiare una mela al giorno toglie il medico di torno, riutilizzarle però, fa bene al pianeta!

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