Hai il dubbio che la tua relazione sia tossica? Ecco i segnali che lo confermano
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Anna Antonucci
3 mesi ago
È molto frequente che un rapporto d’amore sfoci in una relazione tossica: ecco quali sono i segnali d’allarme che ce lo fanno notare
All’inizio di una relazione, è comune sentirsi travolti dall‘emozione e dalla passione. Tutto sembra perfetto, e persino i difetti dell’altro appaiono come qualità. Questo è spesso considerato il periodo più bello di una storia d’amore. Tuttavia, per far durare una relazione nel tempo, è necessario affrontare la realtà. Questo significa riconoscere sia i propri limiti che quelli del partner, e capire come superarli insieme senza compromettere il legame.
Mentre avere obiettivi comuni e festeggiare le occasioni speciali con regali e attenzioni può rafforzare il rapporto, è nella vita di tutti i giorni e nei piccoli dettagli che si costruisce una relazione solida e duratura. Non bisogna usare i propri difetti o le proprie abitudini come scuse per trascurare l’altro. Adottare un atteggiamento rigido e giustificare le proprie mancanze con un “sono fatto così” può minare la relazione, portando a dinamiche tossiche che danneggiano entrambi i partner e il loro rapporto.
Relazione tossica: non dire queste frasi
In ogni relazione a lungo termine, sia essa una convivenza o un matrimonio, ci sono alti e bassi, momenti di felicità alternati a momenti di tensione e conflitto. È inevitabile che, prima o poi, sorgano delle discussioni, e in questi momenti è fondamentale mantenere un atteggiamento costruttivo e aperto al dialogo. Mostrare al partner che si è disposti ad ascoltare e a comprendere le sue esigenze può fare la differenza tra un confronto utile e un’incomprensione che lascia strascichi.
Spesso, senza rendercene conto, utilizziamo frasi che possono avere un impatto negativo sulla relazione, alimentando tensioni invece di risolverle. Evitare certe espressioni durante un litigio può aiutare a mantenere un clima di rispetto e comprensione reciproca.Ad esempio, durante una discussione, rispondere con un brusco “Fammi un esempio” quando il partner critica un nostro comportamento può sembrare una sfida o un modo per mettere in dubbio la sua percezione. Tuttavia, formulando questa richiesta in modo più empatico, si può trasmettere l’intenzione di comprendere meglio e migliorare.
Un’altra frase da evitare è “Ti capisco ma…”, che, introducendo un’obiezione, può far sentire l’altro non compreso e isolato. Una risposta più appropriata potrebbe essere: “Capisco la tua rabbia e ho una prospettiva diversa. Posso condividerla ora?” Questo mostra empatia e apertura. Allo stesso modo, dire “Di nuovo?” durante una discussione evidenzia che quella conversazione è già avvenuta, implicando che non si ha intenzione di affrontarla nuovamente. Questo può far sentire il partner frustrato e incompreso, rischiando di aggravare la situazione.
Un’altra espressione problematica è “Mi dispiace che tu la pensi così”. Questa frase, di fatto, chiude la porta a qualsiasi possibilità di mediazione o chiarimento, facendo capire che non si è disposti a rivedere la propria posizione. Infine, rispondere a un partner arrabbiato con un “Non c’è bisogno di arrabbiarsi” sminuisce le sue emozioni, facendolo sentire solo e incompreso nel suo disagio. È importante, invece, riconoscere la legittimità delle sue emozioni e cercare di capire cosa le abbia scatenate. Essere consapevoli di queste dinamiche linguistiche e adottare un linguaggio più attento e rispettoso può contribuire a mantenere una relazione sana e armoniosa, anche nei momenti di difficoltà.
Anna Antonucci
Sono Anna Antonucci, amo scrivere, e da circa 4 anni collaboro con alcune testate giornalistiche. Nella vita opero nel campo del social media marketing e copywriting, ma il mio sogno è diventare giornalista. A breve avrò il tesserino da pubblicista, dopodiché potrò studiare per l'esame di stato per diventare giornalista.