Una classifica particolare ci illumina sulla situazione attuale del nostro paese. In particolare tra le città più care d’Italia spunta lei.
Le famiglie e i viaggiatori singoli si trovano così a dover fare i conti con budget più stretti, cercando di capire quale possa essere la destinazione più conveniente per trascorrere le vacanze senza spendere una fortuna. Molti stanno optando per mete più vicine, riducendo così le spese di viaggio. Altri stanno riscoprendo il fascino delle vacanze in campeggio o in agriturismo, che spesso rappresentano soluzioni più economiche rispetto agli hotel tradizionali.
Inoltre, c’è chi preferisce viaggiare fuori stagione, approfittando dei periodi meno affollati e più economici. Le offerte last-minute sono un’altra strategia adottata da molti per risparmiare. In ogni caso, la chiave è pianificare con attenzione e valutare diverse opzioni per trovare la soluzione più adatta al proprio budget, senza rinunciare al piacere di una meritata vacanza.
L’ISTAT ha recentemente pubblicato dati allarmanti sull’inflazione in Italia, evidenziando un aumento significativo del costo della vita in diverse città. L’Unione Nazionale Consumatori ha contribuito a stilare una classifica delle 10 città più costose del paese, concentrandosi su comuni con oltre 150.000 abitanti. Sorprendentemente, Rimini si trova in cima alla lista, con un’inflazione del 2,5% che comporta una spesa aggiuntiva di 680 euro per famiglia. Subito dopo si trova Brindisi. Napoli è al secondo posto con un aumento dei prezzi del 2,5%, traducendosi in 550 euro in più per famiglia. Parma segue con un’inflazione dell’1,9%, che implica 516 euro di spesa aggiuntiva.
Anche altre città non se la passano meglio. Bologna, ad esempio, registra un aumento dell’1,8% con una spesa aggiuntiva di 500 euro, seguita da Venezia con lo stesso incremento percentuale e 474 euro di spesa aggiuntiva. Al sud, Benevento appare in classifica con un’inflazione del 2,2%, equivalente a 470 euro in più per famiglia. Pordenone e Padova mostrano entrambe un’inflazione dell’1,9% e 1,8% rispettivamente, con un costo aggiuntivo di 464 euro e 463 euro. Trieste chiude la classifica con un aumento dell’1,8%, traducendosi in 440 euro in più per famiglia.
Non tutte le città, però, stanno vivendo questa crisi. Alcune, come Imperia, registrano una deflazione dello 0,3%, consentendo un risparmio di 67 euro annui per famiglia. Pescara e Campobasso presentano entrambe una deflazione dello 0,1%, con un risparmio rispettivamente di 22 e 21 euro per famiglia. Analizzando per regione, il Veneto è tra le più costose, seguito dalla Campania e dal Friuli. Al contrario, il Molise e la Valle d’Aosta non hanno quasi registrato inflazione, rappresentando eccezioni positive in questo contesto economico difficile.
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