Se vuoi acquistare la stufa a pellet, il suo costo può essere soggetto a detrazioni: ecco le tre possibili percentuali senza ristrutturazione
In prossimità delle festività natalizie, l’attenzione degli italiani si concentra sui potenziali aumenti dei costi, soprattutto dopo i dati preoccupanti di Arera riguardo all’incremento delle tariffe del gas per i clienti del mercato tutelato. Questa notizia ha generato preoccupazione diffusa riguardo alle bollette imminenti, con potenziali ripercussioni significative per famiglie e imprese.
Un raggio di luce, tuttavia, proviene dai dati positivi relativi al prezzo del pellet, elemento chiave per il riscaldamento domestico. Negli ultimi mesi, il costo di vendita del pellet è sceso del 40%, attestandosi a un prezzo medio nazionale di circa 6,19 euro al sacco, in netto contrasto con i 9,31 euro registrati a gennaio 2023.
Questa diminuzione dei costi ha portato sollievo sia ai produttori di biomassa che a coloro che operano nel settore delle stufe a pellet. Nel 2021, le vendite di stufe a pellet avevano già registrato un aumento medio del 21% rispetto al 2019, un trend destinato a persistere. È importante notare che per chi considera la sostituzione o l’acquisto di un sistema di riscaldamento a pellet, sono previste diverse detrazioni fiscali, informazione che potrebbe non essere nota a tutti.
Il pellet conquista sempre più il favore degli italiani, grazie alla significativa riduzione del prezzo e ai vantaggi economici e energetici che offre rispetto al gas. Molti italiani stanno ora considerando l’acquisto di stufe a pellet, ma non tutti sono consapevoli delle detrazioni fiscali disponibili.
Una delle principali agevolazioni è rappresentata dal Bonus Mobili, che consente una detrazione fiscale del 50% su spese fino a 8.000 euro. Questa opportunità, valida fino al 31 dicembre 2024, può essere suddivisa in 10 quote annuali. Per usufruirne, è necessario effettuare lavori di ristrutturazione o interventi minori come l’installazione di stufe a pellet.
Altre detrazioni applicabili includono il Bonus Ristrutturazione (50% sulle spese fino a 96.000 euro), l’Ecobonus (50% o 65% per lavori di riqualificazione energetica), e il Superbonus (90% per la sostituzione di vecchi impianti). Nel caso del Superbonus, è fondamentale che la nuova stufa abbia una certificazione ambientale di 5 stelle e garantisca un miglioramento energetico di almeno due classi.
Indipendentemente dalla detrazione scelta, è essenziale conservare tutti i documenti correlati agli interventi effettuati per beneficiare appieno di queste agevolazioni fiscali.
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